giovedì 26 maggio 2011

Finché l'ormone va, lascialo andare. Tanto la Pri è beat.

Poche cose sanno rilassarmi quando una giornata comincia con gli zebedei un tantino ritorti, ancor meno sanno portarmi, nel giro di poche ore (specie se quelle poche ore le trascorro dentro questo nido di invertebrati) a sorridere e canticchiare. Solitamente, quest'arduo compito, lo affido alla musica.
O dolce Pri, cosa mai poté arrivare a turbar il tuo sì allegro risveglio?
Mah, niente di che, solo che il mio gatto è un delinquente.
Il bagno, di notte, lo devo chiudere, se no Romeo passa le ore a chiamare e chiamare, afflitto dai gonfiori ormonali per una gattina del nostro piano (notare che il suddetto gatto è castrato. ndr). Quello lì consumerebbe più fornicazioni che Pesce dell'oceano Gourmet. E tra "Mmmuuuooooh" e "Maaaooooouuuuu", io non dormo. Da qui, la decisione di chiuderla.
Ora, tralasciamo che Romeo, quando dormo di fianco, mi sale sulla spalla e miagola uguale.
Stamattina, entro in bagno, e vengo accolta da un'ondata indecente di caldo e da un vucumprà intento a smerciarmi cd taroccati, avendo scambiato il mio fornobagno per la spiaggia di Lido di Spina. Come sempre, il fido Romeo mi segue, si sdraia sulle 18 paia di scarpe che puntualmente lascio sul pavimento e ci si fa le unghie, così, giusto per darmi il buongiorno.
Meuccio, apriamo la finestra, che non si respira?
Quel gatto lì, non salta nemmeno sul muretto del balcone, che è alto mezzo metro! (c'è un tetto al di là del balcone) Fa il giro, lui! Passa dalle feritoie e si lancia nel vuoto saltando sull'angolino della grondaia! (Allego foto che sennò finisco domani di spiegarvi com'è fatto il mio balcone. Vedete che dietro il muretto c'è il tetto? Ecco, gira intorno a tutto il palazzo, passando sotto le finestre.)

















Ah, niente, spinto da entusiasmi sudombelicali pirotecnici, e cantanto la canzone di cui sopra, nel titolo, è zompato sul davanzale, e giù, sulla tettoia.
Panico.
Lettiera e ciotole sono dentro, a disposizione, come potevo lasciarlo fuori che rientro stasera a mezzanotte se va bene?? E poi lui non può stare sotto il sole senza protezione solare!
Ho provato a corromperlo con i croccantini ripieni. Niente. Se ne stava lì a guardarmi, consapevole di essere irraggiungibile. Correggo. Stronzetto ed irraggiungibile.
Ho preso una sedia, l'ho messa sotto la finestra, e con modi di fare un po' da rottweiler mi ci sono arrampicata. E sono andata sul tetto a recuperarlo, il manigoldo. Per poi scoprire, con mucho gusto, di essere in ritardo di 20 minuti (io ve l'ho fatta breve, ma recuperare un gatto che scappa su un tetto, al secondo piano, non è proprio veloce come impresa...).
Per fortuna, mi ha salvata Gianni Bella. E gli Homo Sapiens. Come ci sono arrivata a comprarmi i miei cd personali, ve lo spiegherò poi, che se no smettete di leggermi perché sono logorroica.
Mi sento tanto Beat Generation ultimamente... Premesso che sono rock nell'anima, che raggiungo la pace dei sensi solo se agguanto il mio Fender 4 corde e mi suono i Led Zeppelin, immaginate una musicista brutta e cattiva come me cantare a squarciagola in macchina, con gli occhi socchiusi e il cuore in mano "Cheee... seeeiii... beeeellaaaaaa... dammmoriiiireeeee.... ragaaazziiiii-naaaa-tuuuuuu...". Ecco.
Mi fa pensare alla mia infanzia, quando papà alternava i Corvi ai Deep Purple, le Orme a Jimi Hendrix, gli Alunni del Sole ai Black Sabbath. Mi rilassa.
E stamattina, è stato Gianni che mi ha fatto cantare come una deficiente, zuccherando la mia mattina cominciata con ciuffi di pelo bianco sulla maglietta grigia e nera. Quand'ero bambina, mi faceva ridere quando andava su su su con la voce, nel ritornello. :)
Vi metto il video. Siete troppo gggiòvani per ricordare certe canzoncine. Eheh.


Lo so che sembra roba dell'Avanti Cristo, ma a me un discreto effetto lo fa.
Ed ora, che sono dolce come una mousse di nutella e ricotta, mi lascio mangiare a cucchiaiate dagli addetti ai lavori all around, per il resto della giornata. Che giramento di bolas.
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martedì 24 maggio 2011

Operazione HELP PRI CHOOSE A CAR

Non ho la pistola puntata alla tempia, non devo decidere in quattro e quattr'otto che macchina (usata eh) acquistare, perché tanto manca la materia prima, e finché non si raggranella quella, dubito di poter pagare un'auto in natura. O anche se potessi, poi mi ritroverei fidanzata con un homo caverniculus discretamente iracondo.
Dopo l'innamoramento della maledettissima C2, che mi ha sedotta e abbandonata, ho scoperto che in fondo, una macchinuzza più grande non mi dispiacerebbe (purché resti entro i 1400 di cilindrata, sennò mi tocca pagarci l'assicurazione, in natura, ed il caverniculus muterebbe in Freddy Krueger). Ho trovato una Meriva che è la fine del mondo! Si alza il budget, ma a favore di stabilità e sicurezza. Spero. E poi, punterei a una 5 posti, così magari riesco anche a portare i miei e mio fratello a Milano a conoscere la consuocera, finalmente...
Così ho detto addio alla mia amatissima Ypsilon, da sempre sognata, e al poco adeguato ma stupendissimo New Beetle.
Infine, poco fa, ho trovato una Micra papabile, ed ho scoperto che gli interni mi piacciono! Adoro gli interni chiari... Quindi ora il dubbio sorge... ed urgono consigli, perché l'indecisione mi porta immancabilmente a montare la mia migliore aria bovino-scorbutica. Ho inserito un sondaggio nella colonna di destra, votatevotatevotate! E fate la vostra buona azione quotidiana, vi sentirete meglio poi, vedrete.
Intanto focalizziamoci sul modello. I soldi poi verranno. I think. Lo dicevo io che dovevo fare la mantenuta, questi problemi non li avrei... ma col culo che mi ritrovo, più che un magnate, è matematicamente certo, troverei un magnete, attira-sfiga.
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lunedì 23 maggio 2011

C'è chi cerca lavoro, e chi cerca una macchina.

Io che sono esosa, li cerco tutti e due!
Torna a grande richiesta la più clamorosa serie di sfighe degli ultimi 25 anni + iva, papparapàààà!
Vi ho lasciati decantando le lodi della mia prode minicar, ora ex. Avevo l'entusiasmo di un carciofo gratinato. Oggi torno, con un umore sfigo-obitoriale ai massimi livelli.
Domandiamoci perché.
Il fattore C non fa esattamente parte delle mie vicissitudini, ultimamente (che non s'era capito? Aaahh...).
Ordunque, la macchina non la rottamo. Il meccanico m'ha sbranata quando gli ho detto che l'avrei fatto, anziché ripararla e tentar la sorte. Lui dice che vuol provare a venderla così com'è... sarà, ma per me più di 300euro e due calci in culo non ci rimedio.
Sto trascorrendo il mio tempo su Autoscout24 con lo stesso coinvolgimento di un erotomane attaccato a Youporn. Sì perché da quando ho trovato una C2 nera, molto carina e ad un prezzo piuttosto arrapante (per rimanere in tema), salvata con noncuranza sul mio account creato appositamente, e questa non era più disponibile nel giro di 6 ore, tengo d'occhio costantemente quello che "punto". No ma, una rabbia non averla più trovata... roba da sbattere i vasi cinesi contro il muro.
Nel frattempo, ho informato il meccanico (e la segretaria, circa 8 volte) che appena gli rientra una delle auto di cortesia (o a noleggio, o incidentata ma che cammina, o rubata) me la DEVE tenere da parte, perché per me essere senza macchina = casino.
"Sìssì, tra giovedì sera e venerdì mattina me ne rientra una, ti ho già segnata!"
Phew! Sospiro di ipersollievo.
Faccio la figa in giro con la Grande Punto (che dovevo restituire il sabato mattina, prima di partire in treno per Milano), tra sorpassi e radio a palla, comandi al volante e mozzicone di sigaretta che mi finisce, naturalmente, sul sedile posteriore (ovviamente facendo psshhhht sul mio dito), e arriva giovedì. E arriva venerdì. E io ancora non ricevo notizie dall'officina.
Telefono. Non rispondono. Richiamo. Nulla. Aspetto 20 minuti, riprovo. Zero.
Grazie alla mia mammina che si è resa disponibile ed entusiasta di andare personalmente a chiedere aggiornamenti alla segretaria del meccanico, MA... perché c'è sempre un ma... senza risultati, perché mi ha richiamata (mia madre) tutta timorosa (per la mia probabile reazione) per dirmi che... no, non avevano macchine per me. Ma se avessi voluto, avrebbero fatto arrivare all'officina un'auto a noleggio alla modica cifra di 40euro al giorno (che per un periodo indefinito come in questo caso, possono diventare ancor più vergognosamente tanti). Lì per lì ho sfogato la mia frustrazione ed incredulità sulla mia povera mamma, specificando che non ce l'avevo con lei, ed insultando pesantemente mezza provincia. Poi, a mezzogiorno meno venti, ho deciso di chiamare a raccolta tutto il mio senso di fastidio e stizza e comunicare a chi di dovere cosa ne pensavo della loro offerta.
Ma ancora una volta, non m'ha risposto nessuno.
Cosa fai se sei incazzata fumante come una zuppa di farro e non trovi la persona con la quale sarebbe legittimo sfogarti?
Ma chiami il moroso, no??
Ecco, lui ha cercato di farmi ragionare, si è offerto di prendersi il pomeriggio libero, e venire da me in macchina (paura!!), anziché portarla giù insieme domenica sera. Ed ha aggiunto che invece, l'idea del noleggio poteva tornare utile per poter poi tornare a Milano, sempre l'indomani, con una macchina più sicura della sua Peugeottina 20enne.
Presto detto, alle 15 ho inforcato il telefono, pronta ad asserire a gran voce che se al mio ragazzo fosse successo qualcosa in autostrada mentre veniva da me perché LORO non sono stati di parola e non mi hanno manco avvisata, avrebbero avuto presto mie notizie. Ma in qualche modo, ho evitato, pensando a mamma, vecchia compagna di scuola del meccanico, che a sua volta è il padre della segretaria. Insomma, ho chiesto sta macchina a noleggio, da restituirsi al massimo stamattina, e mi hanno detto di attendere, che mi avrebbero richiamato.
Richiamano, e, indovinate un po', neanche l'autonoleggio ha una macchina per me, perché... nel frattempo hanno dovuto sistemare urgentemente un altro cliente.
No, ma... mi prende per il culo? Le rispiego che ho un'urgenza estrema di avere un'auto che possa affrontare 120km al giorno, che non ho alternative. Con tutta probabilità, i miei problemi di mobilità erano interessanti, ai suoi occhi, come il manuale della scopa rotante di Mediashopping.
Ecco la soluzione! Mi appioppa un numero di telefono, dicendomi che lì, sicurosicurosicuro una macchina la trovo! Solo che devo chiamare io perché loro hanno avuto qualche problema.
Ve la faccio sintetica, macchine non ne avevano (scoprii poi con orrore che era l'autonoleggio che mi aveva sbattuto il telefono in faccia pochi giorni prima). Ritelefono in officina, e spiego i fatti, discretamente incazzata. Qui avverto chiaramente l'umidiccio di lei che, buona buona, cerca di leccarmi il didietro proponendomi l'ennesimo tentativo presso un altro autonoleggio, che avrebbe chiamato lei personalmente. Decido di porgere l'altra chiappa, e le do l'ok.
Ora, vi basti sapere che l'indomani, a Milano, ci siamo andati con la Peugeottina 20enne, non dico altro. Se avessi auto l'auto di cortesia, avrei dovuto lasciarla in officina stamani, perché la portiera a lato passeggero non si apre, sicché lo sfigo-passeggero deve salire e scendere strisciando sul sedile del conducente, con l'immancabile freno a mano che si conficca nei posti meno opportuni. Non vi dico le occhiate stamattina in stazione...
Non mi resta che controllare che la Meriva che sto tenendo d'occhio sia ancora disponibile, e sperare che lo rimanga finchè non potrò prenderla.
Prima però sbatto via sta sedia da giardino e prendo la poltrona girevole-imbottita da pc, che non so perché, ma c'ho un dolorino...
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giovedì 19 maggio 2011

Perché quando la Pri sparisce...

... vuol dire che la sfiga incombe. O meglio, l'ha già fatto (chi mi coniuga il verbo "incombere" all'indicativo passato prossimo senza googlarlo? E meno male che ero un capo in grammatica...).
Dopo gli esami del corso di Giornalismo e scrittura narrativa (Superati. Yayyy!), ci ha pensato il fato a tenermi separata da voi per questi lunghi giorni.
Oh, 'na mazzata... cosa mai gli avrò fatto a sto fato, ancora non lo so.
O forse sono le gufate del mio ex e di sua madre, che purtroppo vanno a segno. Come se già non me ne avessero combinate abbastanza.
Con questo post celebro la vita della mia fantastica, bellissima, sprintosissima e micro Smart. Aaah, ci credete che mi si stringe il cuore quando la vedo lì, inerte, nel parcheggio dell'officina?
Andiamo con ordine, ma prometto che sarò sintetica. Sì, per davvero stavolta!
Faceva un rumorino da niente ed ho una macchina a noleggio.
No, così è un po' troppo sintetico.
Allora, venerdì sera ho iniziato a sentire il famoso rumorino... Secondo il mio moroso era l'olio mancante. Olio ne aveva, eccome! Insomma, per lui non era niente, per me era paranoia pura (a quei livelli che citi Aldo Giovanni e Giacomo senza nemmeno rendertene conto: eeh! Anche il capitano del Titanic diceva così!).
Così sabato mattina, mi sono tranquillizzata solo dopo aver sentito dire le stesse parole dal meccanico. La cinghia, ma nulla di grave, puoi pure andare a Verona oggi pomeriggio, poi ci guardiamo con calma, non è urgente.
E vai a Verona. E torna da Verona, per fortuna.
Domenica mattina, la mia Smart è partita da casa mia da Smart, ed è giunta a casa dei miei (2km) da Landini. Macché Landini, da scavatrice! Ma che dico scavatrice, pareva uno shuttle in partenza! Un rumore, ma un casino, che non vi sto neanche a dire. E il cambio automatico che non cambiava più, mamma che robe!
Lunedì mattina l'ho lasciata in officina, e sono andata nell'ufficio a chiedere un'auto di cortesia.
"No, mi dispiace, le auto sostitutive le ho tutte fuori".
"Ah. Maaa... guarda, ne prendo anche una a noleggio, anche se costa di più, ho troppo bisogno di una macchina".
"Idem, non ne ho più nessuna"

E vabbè, cos'è?? Tutti con la macchina sfasciata stanno?
Prendi in prestito la macchina di mamma, divorata dai sensi di colpa perché questo significa che papà resterà al lavoro 2 ore a rigirarsi i pollici senza mangiare (visto che mamma non lo può andare a prendere e portare a mangiare a casa), e vai al lavoro. A mezzogiorno, stranamente le orecchie fischiano in maniera assordante (ciao papà.). Ma anziché pensare all'otorino, passi la pausa pranzo (e non solo) alla ricerca di un autonoleggio che ti molli una macchina senza bisogno di far accendere un altro mutuo al tuo moroso.
Vado sul sito della Hertz, trovo una Ypsilon a 140euro per 4 giorni (tanto, in 4 giorni, sarà pronta la mia!). Prenoto, sono alla fase pagamento, e sul modulo mi chiedono di specificare obbligatoriamente con quale compagnia aerea avrei volato. Eeh?? Al che, mi viene il dubbio e telefono.
"Pronto, buongiorno, un'informazione per cortesia. Sto prenotanto il noleggio della Ypsilon, da domani mattina a sabato mattina, ma non riesco a procedere perché mi si chiede di inserire i dati del volo, che non posseggo in quanto non ho intenzione di salire su un aereo per i prossimi 15 anni, mi può aiutare?"
"Ah ma noi non abbiamo macchine."
"Mi perdoni, ma... sul sit..."
"Guardi che io non l'ho nemmeno mai visto il sito ufficiale della Herz!"
"Beh, questo è un peccato, perché dovrebbe vedere com'è ben fatto."
Ma se ci lavori, come fai a non aver mai visto il sito dove i clienti prenotano le tue auto?? "Comunque, mi diceva che non ha auto disponibili?"
"No."
"Ok... e quando ne rientrerà una?"
"Non glielo posso dire".
"Uh. Okkei... ehm... bene, la ringrazio allor..."
Click.
(li trovo tutti io quelli che mi chiudono il telefono in faccia?)
Ho chiamato altri 3 autonoleggi. Due non avevano auto nemmeno loro, il terzo alzava la cornetta, sentivo che parlava con qualcuno (non con me), e la rimetteva subito giù. Così per 3 volte in 40 minuti. Al che l'ho mandato allegramente affanculo.
Finalmente, ho trovato una Grande Punto che rientrava la sera stessa, in un piccolissimo ma carinissimo autonoleggio in città. Così il mio moroso si è preso la mattina del martedì di permesso per venire a Mantova a noleggiare/pagare la macchina. Eh sì, io lo stipendio lo prenderò a giugno, 'avoglia!
E fino a sabato sono a posto.
Ah, ciliegina on the tort, il lunedì sera mi hanno chiamata dall'officina per andare a parlare col meccanico. Cosa che non fanno MAI. Sono corsa (per quanto la macchina di mamma permettesse) dal lavoro in officina, e ancora l'ho mancato di pochissimo, era uscito per un'emergenza. E naturalmente nessuno sapeva nulla della mia auto.
Sono tornata il mattino dopo, prestissimo, e mi ha dato la mazzata. Riparare si può (al costo di quel che l'ho pagata, praticamente), ma poi capace che rimango ancora a piedi tra 6 mesi per qualche altro problema. Inutile, le Smart a 150mila km sono caput. Ergo, non ci proviamo neanche.
Ora sto facendo una testa così e due palle tante alla mia collega, perché passo la pausa pranzo su Autoscout24, alla ricerca di un buon usato, recente e con non moltissimi km, ma che costi poooocopocopoco. Già son senza soldi, non mi pare il caso.
Lo devo specificare che tanto un finanziamento non me lo fanno neanche se ho il moroso che lavora in banca, perché tanto ho il contratto solo fino ad agosto? No, vero, si capisce direi... Ecco.
Oh, qui c'è pure la macchina della Polizia Municipale con ancora gli adesivi, in vendita! Quasi quasi, un pensierino...
Speriamo di trovare qualcosa, sono incazzata come un cinghiale.
Ci guardo solo in questa mezzoretta di tranquillità, perché ci han tolto i pannelli che chiudevano il nostro cubicolo, ed ora siamo in una sorta di open-space, così open che ci si vede dalla piazza in centro paese. Così ci tengono d'occhio, no? Arrivano i capi e come aprono la porta in fondo in fondo al capannone, buttano l'occhio e "Oh!! Cosa sta facendo Pri?!?". Arriva la collega stronza e "Oh!! Cosa sta facendo Pri?!?". Arriva il corriere e "Oh!! Cosa sta facendo Pri?!?". Ed in questi momenti ti viene veramente voglia di vendere capo e colleghi ai beduini. Così tiro su anche i soldi per la macchina.
Il corriere no, che mi serve.
Sennò, capo e colleghi, ai beduini, come li spedisco?
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domenica 15 maggio 2011

Il tuo blog merita un premio... ed anche il tuo! Oggi premi bis!

Ragazzi e ragazze... onorata dei bellissimi premi ricevuti (che soddisfazione! no, davvero, non potete capire!), mi appresto e ricambiare, perché è più che giusto pubblicizzarvi quanto più possibile, mi fate troppo scompisciare, riflettere, distrarre, occupare piacevolmente i tempi morti sul lavoro in un modo che non sia discorrere con Brutus (il mio ragno d'ufficio. ndr).
Andiamo in ordine cronologico.

Premio n°1





 "Liebster blog" è un premio per aiutare i blog più giovani a crescere. 
Ci sono pochissime regole da seguire:


  • scegliere 3-5 blog che volete far conoscere assegnando loro questo premio
  • avvisare i blogger che lo riceveranno

Ecco i miei blogghini vincitori (premetto che tutti i blog che seguo, se li seguo appunto, è perché mi hanno conquistata. Sono incredibilmente banale, ma siete tutti meritevoli, davvero!):
. Medaglia d'oro a... Marianna e il suo Tuchesaitutto, che mi fa troppo piegare dal ridere col suo capo-troll!!
Immediatamente a seguire:
. Segretaria Ironica con Studio Medico Buonasera, che se non seguite già, vi consiglio troppo di leggere! Non vedrete più lo studio medico nello stesso modo, garantito! Haha.
. Ladybug con il blog La libertà non ha prezzo, esilarante, a dir poco esilarante! (Tesoooroooo che sei!! Ho visto ora la tua menzione speciale! Ma quanto carina sei stata?? Grazieee!!!) E la nonna... la nonna!!


Via, via, passiamo all'altro premio!
Ta-daaaannn!!






















Anche in questo caso, le regole per questo premio sono semplicissime. Eccole:
1) scegliere 10 blog a cui conferire il premio;
2) avvisare i blogger premiati;
3) spiegare il motivo o i motivi per cui hai scelto di premiare quel blog.

Per chi riceve il premio, ci sono anche un punto 4, un punto 5 e un punto 6. (daiii, basta brontolare!! :D )
4) specificare da chi hai ricevuto il premio;
5) esporre nel proprio blog il logo del premio (dove volete, anche soltanto nel post delle premiazioni);
6) raccontare cinque aneddoti di vita che, per un motivo o per l'altro, ti sono rimasti impressi e non dimenticherai più.

Avendo ricevuto il premio, assolvo il mio punto 4), ringraziando Alamuna, che mi ha fatto il grandissimo onore di conferirmelo. E che, a mia volta, mi sento assolutamente di premiare, ma molto molto volentieri!
Bando alla ciancie, orsù!
. Premio Alamuna ed il suo Improvvisamente un giorno, che trovo divertente, che mi cattura, che ho appena scoperto e già leggerlo mi piace! E perché hai creduto in me, sniff!, ti sono riconoscente! Eheh.
. Daniela, sulla cui pagina Work in progress, potrete perdervi e calarvi nella vita di una ragazza brillante e... troppo simpatica!!
. Distrattamente me, con... Distrattamente me! :) Il titolo è già un programma, ve lo raccomando. Questa ragazza mi fa morire. :D
. Owl e Cuor di carciofo, che ho iniziato a seguire perché il nome mi faceva sorridere e... ho fatto troppo bene!
. CC, o Girl Power VS Cioè che dir si voglia, è PERFETTO per farsi due risate (e sghignazzarsela in solitaria mentre si lavora ripensando agli ultimi sfondoni letti).
. Gio...Illusion, e Il mio nome è gallinella, blog illuminante, riflessivo, molto introspettivo ed estremamente gradevole! Proprio una gran scoperta, come il caffè Hag.
. Maestra Laura, col blog Maestra Laura, di una tenerezza che non ne avete idea! (ed è anche una mia concittadina, seppur di un altro paese!)
. Alice con Caro Diario, perché è bello ogni tanto fermarsi e leggere i pensieri altrui, confrontarsi, riflettere... e con lei, ci si riesce incredibilmente bene!
. Johnny10 e il suo Johnny Ten!, perché potete star sicuri che qui avrete sempre qualche bella novità da scoprire! :) (E perché ha persino le offerte di lavoro in diretta sulla pagina, ahahah! Perfetto per me!!)
. Last but not least, JuleZ, con Giulia Passione. Tu sei fuori di testa (in senso buono, anzi, ottimo), e lo sai anche! :D Troppo troppo da ridere!


Umàma che fadìga (come dicono nel mantovano). Forse ce l'abbiamo fatta,
Ah no. Devo ancora avvisarvi del premio (ma quello lo farò poi, anche perché noto che Blogspot è capriccioso come stamattina), e passare al mio punto 6).
Prometto, prometto, che cercherò di non essere prolissa. Non come al solito. Va bene? Accordato?
Let's go!


1. Trovo incredibile quanto fossi biscia e contorsionista da bambina. Non avevo paura di niente, altro che ora! Ricordo che, all'asilo, mi appendevo a testa in giù a delle specie di spalliere in legno orizzontali, sospese a mezz'aria, fissate ad altre strutture di legno. Mi appendevo tipo pipistrello e stavo lì, un sacco di tempo. Una bella volta, non ricordo esattamente come, ma sono cascata giù come una pera. Ho imbrattato pavimento e grembiulino di sangue (tanto) e fatto deliberatamente spaventare a morte mia madre dalla maestra che le ha telefonato dicendole di portare con urgenza un cambio d'abito per me, che ero piena di sangue. o_O


2. La mia prima uscita col mio moroso, a Milano. Dopo aver fatto i biglietti del treno, ho pensato, da intelligentona quale sono, di prelevare qualche soldo, visto che avevamo intenzione di andare a vedere una mostra, tra le altre cose. Lo sportello della stazione ha pensato bene di fagocitare il mio bancomat, lasciandomi ammutolita ed ingessata davanti alla scritta beffarda sullo schermino. Sapete quei giorni in cui colleghi, affetti e persino il gatto vi è ostile?
Così sono partita lo stesso, naturalmente, solo che lui per tutto il giorno ha dovuto provvedere a mantenermi, dal biglietto della metro, all'ingresso alla mostra, a caffècaffècaffè... Già allora avevo le idee chiare sul concetto di mantenimento.
In effetti, in un certo senso, continua così tutt'oggi. Gne.


3. Quando ho lavorato come modella per un illustratore, interpretando gestualmente le poesie di una poetessa spagnola gay, e nel giro di 4 sedute, il disegnatore mi ha proposto di scambiarci i ruoli, prendere io blocco e matita e ritrarre lui e la sua zona pelvica.


4. Quanto ero incredibilmente acida col mio ex (della serie litigare furiosamente, sbattere la porta, uscire, imprecare in otto lingue contemporaneamente giù per le scale e passare 3 ore sull'altalena dei giardinetti. Roba da tagliarsi le p@lle a julienne), e quanto io sia diventata incredibilmente patatina-topina-amorina-cippina-bambolina col mio attuale. Sono l'emblema della ragazza ciccipucci. Più che un aneddoto, questa è una considerazione, ma ogni tanto ci penso...


5. Una volta che sono andata in un centro termale. Ho passato la mattinata tra idromassaggi, percorsi benessere, vasche roventi, medio-fredde, gelate... Siccome io mollo sempre asciugamani&co. dove capita, ero convinta di aver lasciato l'accappatoio su una sdraio, ed ho visto una tizia raccoglierlo, indossarlo ed andarsene. Di corsa, sono uscita dalla mia vasca con le bbolle, l'ho raggiunta e "Scusi signora, ma credo che abbia preso il mio accapp...". La signora aveva il pomo d'adamo ed un folto pizzetto. Ed io avevo le tette di fuori.


Goodnight.
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mercoledì 11 maggio 2011

Tra giornalismo e pulizie di primavera con vagiti di gatti.

Mi concedo gli ultimi 15 minuti di questa giornata lavorativa per rilassarmi un po'. Anche perché, diciamocelo, ho dormito proprio da cani stanotte. O meglio, stamattina. Quando c'è il mio moroso a casa mia, le sere infrasettimanali, ce ne andiamo a nanna presto, perché poi il mattino seguente siamo in piedi alle 4 o alle 5, a seconda del treno che deve prendere per tornare a Milano, e capite bene che è consigliabile essere vigili qb per il resto della giornata. Tuttavia, ieri sera, ci siamo intrippati guardando Italia's got talent, in particolare davanti a soggetti le cui funzioni cerebrali operano in modo a me sconosciuto, ma tant'è.
Alla fine della fiera, siamo andati a letto a mezzanotte passata. Stamattina levataccia, casa-stazione-casa (una 20ina di km in tutto), e via di nuovo a letto per un'oretta (approfittiamo del fatto che ora vogliono che inizi a lavorare alle 9 anziché alle 8).
Prima Romeo (il gatto bianco-Pri-dipendente sdentato) mi si è "delicatamente" seduto sullo sterno, dandomi nasate e sbavandomi sulla fronte. Spostalo delicatamente perché se no è impossibile dormire, e son già passati 10 minuti. Mentre vago nei pensieri più reconditi del mio subconscio, arriva Semola (uno dei gatti più belli e ciccioni che vedrete mai), naturalmente preannunciandosi con una serie di bbrrrgneo, facendo un casino della malora sul materasso economico e tutt'altro che buono che mi ritrovo, e facendomi il verso del piccione dandomi musate sulla schiena. (Sì, vi confermo che è un gatto anche lui, nonostante le frequenti crisi d'identità). Altri 5 minuti.
Dulcis in fundo, arriva Van, che di per sé è silenziosissimo, miagola solo quando lo coccoli o ha fame, più giusto un ruttazzo ogni tanto, per il resto non sembra nemmeno di averlo.
E allora come ti sei accorta che stava arrivando?
STOMF!!
Questo è il rumore che emette Van quando si muove. Distrattamente ho dimenticato di aprire bene la porta scorrevole del salone, e lui, che è cieco, ci ha sbattuto contro alla grande, bello sparato.
Senso di colpaaaa... Via altri 5 minuti buoni.
In un modo o nell'altro non-chiedetemi-come, mi sono addormentata.
E nel giro di nonsoquanto, mi sono svegliata. Sentivo dei vagiti da neonato. Provenienti dal mio letto eh, non da qualche appartamento sopra-sotto-difianco! Boh... Nel dormiveglia, stavo ricrollando quando, rieccoli!
Semola, ma sei tu? Anche questa adesso?
Se non fosse che semola se la dormiva della grossa a pancia in su, con un piede infilato nelle mie orecchie...
Per concludere in bellezza il mio non-pisolino aggiuntivo, sono stata svegliata bruscamente dopo, quanto, 10 minuti filati di sonno forse, dalla mia vescica che guardacaso-non-voleva-proprio-saperne-di-aspettare-il-suono-della-sveglia.
Vi capita mai? Secondo me sì.
E lo stesso sono riuscita a partire in ritardo per il lavoro... Ma non possono dirmi nulla perché non ho mai sgobbato quanto oggi, peggio di un animale da soma ad uso promiscuo. Mi sono presa giusto un'oretta di pausa per inghiottire alla bell'e meglio il mio panino-senza-farine, e contemporaneamente dare uno degli ultimi 3 esami del corso di Giornalismo e Scrittura Narrativa.
Sì, ho fatto anche quello (per questo ho un po' latitato, sorry).
Nel pomeriggio ho zompettato su e giù per la ditta pulendo in un modo che neanche Mastro Lindo. Passavo il Folletto e pensavo: "Però sto coso funziona che è 'na meraviglia... e se intraprendessi una carriera da promot... Naah!"
Ho riportato anche diversi infortuni durante la giornata, dai taglietti infimi con la carta, al taglierino che mi squarcia un polpastrello, allo spigolo della sedia rotta della scrivania che mi si conficca nella mia già-non-di-per-sé-bellissima coscia, con annesse imprecazioni in congolese per il jeans strappato e macchiolina di sangue dal colore poco rassicurante.
Direi che questa giornata è durata anche troppo.
Capito perché voglio cambiare lavoro??
E mentre Semola, sulle mie ginocchia, smania per dare il suo contributo zampettando sulla tastiera del netbook, mi rimetto a preparare esami... devo descrivere e motivare il soprannome di una persona di mia conoscenza. Ho scelto un amico che affettuosamente chiamo il Nazigrizzly. Ma ammetto che le motivazioni sono alquanto carenti.
Perché mai secondo voi una persona potrebbe chiamarsi Nazigrizzly?
Chissà che non ne ricavi qualche spunto.

P.S. Naturalmente, ho concluso questo post a casa. Perdonatemi, ma indugiare in ufficio più dei 15 minuti extra di rito, proprio non mi pareva il caso. Non oggi. Si sa mai che mi caschi in testa un neon.
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giovedì 5 maggio 2011

What a splendida idea!!


No, giuro, io vi amo!!
A parte la compagnia che mi tenete e le risate che mi fate fare - il che non guasta visti i musi lunghi che girano qui, che se ti vedono appena appena sorridente, ma proprio che incurvi un solo angolo della bocca, si girano di scatto fissandoti con gli occhi spalancati fuori dalle orbite, additandoti finché non torni a testa bassa, neanche fossi uno scuoiatore seriale di nonnine - mi date anche dei preziosissimi suggerimenti!
Chi ringrazio oggi? Oggi tocca a... Davide! (Grazie Davideee!!) Che su Twitter mi ha dato una dritta non da poco, per una professione che tra l'altro non avevo neanche considerato (se non per i famosi 5 minuti che accomunano quell'infinita lista dello scorso post):
il grafico pubblicitario.
Cioè, io nella mia ignoranza pensavo che fosse necessaria come minimo ma-come-minimo una laurea! Questa convinzione affonda le sue radici nel lontano 2004, anno in cui seguii un workshop al famoso IED di Milano (eh, quello lì, che volevo frequentare per Illustrazione ed animazione multimediale), alla facoltà (se così si chiama, visto l'istituto particolare) di Comunicazione. Oddio, in realtà era incentrato sulle professioni di Art Director e Copywriter, ma tant'è...
Insomma, è vero, non ho seguito un istituto d'arte canonico... i miei studi artistici inerenti alla moda, per un ipotetico datore di lavoro in cerca di un grafico pubblicitario, potrebbero avere la stessa valenza di quelli dell'istituto per metalmeccanici, potrebbero essere le proverbiali barbabietole a merenda. (Dalla regia mi informano che sono i cavoli, ma barbabietole suona così più poetico...) Magari poi non sono nemmeno troppo invecchianda per questo! In fondo che ci rimetto a tentare? Tanto la mia figura di cacca settimanale l'ho già fatta ieri, dovrei essere tranquilla ormai.
Sì, l'ho fatta.
Nella foga della ricerca lavoro, ho trovato un annuncio nel quale ricercavano un addetto alla programmazione della produzione. E subito ho pensato a me che in questo gelido capannone sgrido il mio ragno personale (sì, quello vicino alla mia scrivania. Sono aracnofobica convinta, ma a Brutus mi sono così affezionata che se non lo vedo lo chiamo schioccando le labbra) che cerca di arrivare all'archivio, mentre me ne sto a far calcoli su calcoli per programmare la produzione della collezione in corso. Cosa meglio di uno dei miei attuali lavori potrei svolgere? Trovata una mail con lettera di presentazione e curriculm aggiornato, l'ho inviata senza pensarci un istante di più. Anzi, prima ho corretto e personalizzato la lettera. Era richiesto l'uso di un programma a me sconosciuto, perciò ho specificato quale applicativo utilizzo abitualmente, ed ho sottolineato che con un minimo affiancamento sarei pronta ad imparare ed utilizzarlo!
Solo in seguito, ho letto a fondo l'intera offerta. Ed ho appreso che non si trattava di produzione in ambito tessile, bensì meccanico.
I casi sono due: o mi derideranno, o mi compatiranno.
E adesso vado a cercare i concorsi per vigile...
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martedì 3 maggio 2011

Mi spezzo ma non m'impiego

Accipicchia, ma sapete che inizio a sentirmi monotona? No, veramente! Avevo in mente di parlare di molte, moltissime cose su questo blog, e invece pare mi si sia incantato il disco. Vi prometto che ci saranno tempi migliori. In caso contrario, vi autorizzo ad infliggermi come pena punizioni corporali in una o più piazze a scelta, va bene?
Evidentemente in questo momento il problema lavoro/precarietà mi affligge particolarmente... E qui ringrazio che attraverso le mie parole voi non possiate vedere che razza di muso equino mi porto dietro in questo periodo. Sono l'insoddisfazione fatta a Pri.
Ed ora me ne sto nel mio pseudo-ufficio, seduta alla mia incasinatissima scrivania, che in preda a crisi convulsivo-creative, scrivo di getto quest'intervento su un documento wordpad ridotto a dimensioni di 5cm x 3, con carattere dimensione 4, pigiando i tasti con estrema cura affinché non venga emesso alcun rumore.. Come una delle mie 10 unghie blu impatta contro un tasto emettendo il caratteristico tic, trattengo il respiro e resto con le dita sospese a mezz'aria. Condizioni ideali per scrivere, che faina che sei Pri. Ah, poi dovrò adoperarmi per salvare il tutto molto velocemente tra le bozze delle email, e pubblicare in serata, con più calma. Perché lo so che se aprissi ora il mio blog, e facessi per pubblicare, sbucherebbe la collega-stronzetta alle mie spalle, con conseguente soffiata (non anonima) al capo. Ed il mio istinto omicida non ne trarrebbe beneficio.
Colgo al volo l'illuminazione che mi ha gentilmente regalato Gio...Illusion , e penso. Penso a cosa vorrei veramente da un lavoro. Penso a cosa vorrei dalla vita, professionalmente parlando. E già che ci sono, lo scrivo. Massì, divaghiamo un po' dai soliti annunci di lavoro e colloqui vari!!
Partiamo dalle cose concrete. Tecnicamente, sarei una stilista. No, non una di quegli stilisti che in un'impeto di creatività lanciano per aria un pezzo di tessuto, sforbiciano a caso nel nulla, e quel che ne esce è un originalissimo vestito da red carpet in stile postmoderno. Oh, no. Niente di tutto questo.
Nascevo come piccola diplomata a pieni voti in una scuola di moda, nel lontano 2004. Ora sono una stilista frustrata alle dipendenze di due titolari instabili, che mi dicono per filo e per segno cosa e come creare, e quando li accontenti, ti schifano tutto, pretendendo che trasformi il tuo operato in ciò che quella mattina gradiscono di più. Salvo poi cambiare nuovamente idea il giorno dopo. O il pomeriggio stesso. Il mio compito creativo è: compiacerli.
Questo per circa 5 mesi all'anno.
Nei restanti sette, faccio la trasformista: per più o meno quattro mesi e mezzo filati coordino la produzione. Il resto del tempo mi improvviso grafico, fotografo, impiegata, donna delle pulizie, salumiere, idraulico, netturbino, giardiniere,derattizzatore, astronauta. Quel che serve, no? Tutto per il vil denaro. Perché se non ti presti, vuol dire che non hai voglia di lavorare, e se non hai voglia di lavorare, ti gratti per tirare le 18, e se ti gratti per titare le 18, sei un peso morto. Se sei un peso morto non servi. Non servi uguale non ti pagano/ti piantano a casa con un allegro calcio in culo e tanti saluti.
Perciò, sì, devi anche correggere, stampare e rilegare la tesina del figlio, se serve. E non abbiate dubbi, che ho fatto anche questo.
Il mio problema più grande, è che mi entusiasmo facilmente. Mi infatuo di un'idea di professione, e la inseguo. A me, sinceramente, dei dettami della moda non me ne frega una cippa. Ho sempre amato disegnare. L'istituto d'arte della mia città trattava arredamento. Mmmh. Poi c'era questa scuola superiore, che proponeva un percorso nell'ambito della moda, preparando gli studenti a diventare gli stilisti ed i modellisti del futuro. Yeah. Teoricamente, questa avrebbe dovuto farmi da ponte per poi arrivare al mitico IED di Milano, dove avrei voluto studiare illustrazione ed animazione multimediale. Eccolo, il mio forse più grande sogno. Ma lo IED chiede una retta che o sei il figlio illegittimo di Bill Gates, o i tuoi hanno vinto al superenalotto. La cifra è tanto alta da essere imbarazzante. No, vi giuro.
Ecco come sono arrivata qui. Il fine era: lavorare, raggranellare, studiare. Mettere via soldi quanto bastava per potermi iscrivere ad un'università dai costi umani. Scienze della comunicazione era la mia scelta. Ho sempre amato scrivere. Fare la giornalista, o addirittura la scrittrice, era un'idea nella quale ho sempre amato crogiolarmi. Ma è andata ancora una volta diversamente. Ho rimandato e rimandato, e sono passati gli anni. Ho trovato un moroso squattrinato (non l'attuale eh, ci mancherebbe!) che viziavo in ogni modo possibile (e mantenevo.), poi siamo andati a convivere, e quindi affitto, spese...
Poi ho avuto il pallino della psicologia. Aah, mi ci vedevo troppo seduta dietro una scrivania ad ascoltare gli altri. Ascolto molto bene, sapete? Sono la classica amica alla quale ci si rivolge quando si ha un dubbio o un problema.
Se poi dovessi elencare tutte le professioni che almeno per mezza giornata mi è venuta voglia di svolgere, allora parto con l'elenco: insegnante, assistente sociale, infermiera, architetto, personal shopper, wedding planner, psichiatra forense, detective, carabiniere (notare il declino delle aspirazioni in ambito poliziesco), impiegata alle poste, estetista, onicotecnica, parrucchiera, fotografa, assistente fotografo, pr, organizzatrice di eventi, segretaria in un'agenzia di pubbliche relazioni (anche qui andiamo calando), fumettista, sceneggiatrice, agente immobiliare (e qui ringrazio Marianna per avermi riportato coi piedi per terra), avvocato (Dio! Non vi ho raccontato di quando volevo fare giurisprudenza! Va beh, lasciamo stare, va'...), rappresentante di cosmetici, promotrice d'ARTE. Oltre ai già citati stilista, psicologa, giornalista e scrittrice. Ah, e illustratrice. E cantante! (mi viene in mente sentendo or ora la radio...). O in alternativa batterista. O bassista. Ma sono più brava a cantare. E modella. (non ridete. Non ho la fisicità da fotomodella classica, sarei più in stile Botticelliano, per così dire... ho fatto la modella over per un po'. Oh, e anche per ritrattistica ed illustrazione. No, il pittore non era Botero.)
Perciò, sì, devo lavorare forse sul capire cosa vorrei davvero. Anche se, in fondo al mio cuore, lo so qual'è la strada per me, la professione per la quale sono nata, anche se di professione non si può parlare. Quello è uno stile di vita... anzi, è LA vita.
E un giorno, spero, potrò esserlo anch'io, come tante donne: una ma... ntenuta! Eccheccazzo!
 
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lunedì 2 maggio 2011

Perché dire "promoter" fa più figo! to be continued...

Sono qui in pausa pranzo che mi abbuffo di proteine con lo stesso entusiasmo di un gufo impagliato, ricordando languidamente i carboidrati che mi sono voluta mio malgrado concedere durante questo week end mangereccio, e penso.
Anzi, non sto pensando. Rimugino. Che è ben diverso.
Stamattina, mentre ero in attesa di direttive determinanti per il prosieguo del mio lavoro, mi sono concessa un po' di web surfing. E quando io surfo, a parte una controllatina a FB e a Twitter, è lì che vado a parare: offerte di lavoro.
Va bene! Lo so che ho ripreso a lavorare ora, ma che ve devo di'? Sto invecchiando... sono precaria... e oddio oddio, le mie esperienze lavorative univoche unite alla mia età non più da ex scolaretta di primo pelo, non mi aiutano per niente.
Perché la prima offerta della pagina sia sempre "Professione Agente Folletto", rimane un mistero.
Per carità, se sei tagliato (e anche un po' paraculo) i soldi li fai. Un mio amico lo faceva, l'agente per la Folletto. Lavorava 12 ore al giorno e si faceva un culo così, ma alla fine ricordo che guadagnava abbastanza bene. Qualcosina più di uno stipendio normale. Pensandoci bene, in effetti, lui è un caso particolare, è la classica persona che venderebbe il ghiaccio agli eschimesi (o esQUimesi, secondo vostro gradimento).
Anch'io ho fatto la promoter, sapete? Per circa... 4 giorni, credo. Va bene essere propensi alle pubbliche relazioni, ma andare a rompere le balle alla gente in casa propria no eh!
Quindi, a ragion veduta, evito come la peste queste offerte di lavoro dai guadagni strabilianti, dove non gliene frega niente se anche non hai mai lavorato in vita tua! Non sai mettere in fila due parole di senso compiuto? Vieni a far parte del nostro team! I nostri meeting motivazionali, mattina e sera, con la musica a palla e col coordinatore del gruppo che balla in maniera imbarazzante in piedi sulla scrivania, ti daranno grinta e buonumore!! E non crediate che io sia più di tanto ironica nel fornirvi queste immagini, il mio allora-responsabile l'ho visto IO -e un'altra dozzina di persone- ballare "Is it 'cos I'm cool" di Mousse T. battendo le mani e molleggiando sulle ginocchia sopra la scrivania dalla quale elargiva consigli per chiudere contratti, e vi assicuro che non è bello.
Doveroso a questo punto esporre il mio massimo rispetto a chiunque faccia questo lavoro e stia leggendo in questo momento. Davvero, vi ammiro, perché non ci riesco. Riconosco che sono occupazioni nelle quali devi farti un culo tanto per guadagnarti la pagnotta.
Tornando a noi, ho trovato offerte per Agenti Monomandatari... "AnchePrimaEsperienza 10.000 € bonus start up" -olèèèèè!!-, Presentatrice Avon (anche qui, stendiamo un velo pietoso sulla mie performace...), Consulente Persona e Previdenza Junior... insomma, venderevenderevendere.
Ammetto che "Promotrice d'Arte" m'ha esaltato non poco. Salvo poi spulciare nei vari forum (cosa che faccio sempre) e scoprire che è la nuova generazione dei cari vecchi venditori porta-a-porta di enciclopedie. Un sogno infranto in 1 minuto e 38 secondi.
Ho cercato, cercato, ed ho aperto due-tre offerte da leggermi con tutta calma alla fine della mia cernita. Una si è rivelata essere una ricerca di svariate figure da formare per un nuovo centro benessere. Ottimo! Non sono forse l'impersonificazione della salute? Ho un bacino che a guardarlo dice "Sono fatto per far figli!", tanto è largo e solido. Ma, attenzione! Max 23 anni. Ed è qui che i tuoi due-quasi-tre anni aggiuntivi paiono sghignazzare alle tue spalle, cantilenando versi in rima baciata che ti comunicano che sei un'invecchianda, stai perdendo i privilegi dei più giovani ed inesperti. Cioè, sei in una specie di limbo, non sei giovane qb per un ruolo junior, e non hai l'esperienza necessaria per ruoli più alti, roba che Britney Spears-I'm-not-a-girl-not-yet-a-woman mi fa quasi da official soundtrack...
Ho anche scoperto che ci sono categorie di lavoratori denominate wwworkers! La cosa mi esalta! Ma, come diceva il vocione narrante di Heidi, di questo ne parleremo la prossima volta. "Che la pausa pranzo è giunta al termine", ce l'aggiungo io.
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