venerdì 29 aprile 2011

Perchè io QUI, 10 ore al giorno, non è che ci voglio stare per forza...

Sì sì, mi hanno parlato di assunzione!
Prima, per invogliarmi a svolgere al meglio i miei compiti (neanche avessi bisogno dello zuccherino, no?), ne parlavano come se potesse già avvenire il giorno stesso.
Cito. Insomma! Siamo o non siamo in ritardo sulla tabella di marcia? Finché la squadraproduttiva non è al completo, non possiamo partire! (notare che è composta da 2, DUE, elementi. Sì, uno sono io. Sì, me lo chiedo sempre perché non mi assumano se sono così importante. No, una risposta plausibile non l'ho ancora trovata. O meglio, ne ho trovate diverse ma non sarebbe carino scriverle.) Non possiamo arrivare a Luglio ed essere ancora in fase preparatoria, ci serve un programma, dobbiamo darci dentro, fare doppi turni (eeeeeh, olèèè!!), lavorare il sabato, la domenica se serve, far uscire prodotti di qualità! Non c'è un momento da perdere!
"Vado a parlare col ragioniere!"
Dovete sapere che qui abbiamo un ragioniere molto potente.
... o_O ...
Tempo mezzora, torna la capa e mi fa:
"No ma sai, non siamo ancora ripartiti del tutto... il ragioniere dice che potremmo ripartire il 26..."
E nella mia testa prende forma un pensiero. Ma non è che non mi volete pagare i giorni festivi che mi spetterebbero se fossi assunta entro Pasqua?
E ancora.
"Sai, c'è oggi, domani, poi venerdì non so se lavoreremo (non glien'è mai fregata 'na cippa del venerdì santo) e dobbiamo organizzare tutto..."
E via che si arrampica sugli specchi.
"Ci sono tante fer... ehm! (ECCOLA Lì!!!) Sicuramente è il caso di ripartire settimana prossima. Ma già che sei qui ed hai dato disponibilità, lavora pure tutto il giorno sai... (STONK! Avete presente la sensazione di una mazzata in testa e la totale assenza del normale fluire di parole che ne segue? Ecco.) Poi ci vediamo anche domattina."
Sì, e io lavoro per la gloria.
Ragazzi, quanto mi sento frustrata.
E che ho fatto?
Da buon soldatino, ho ricercato nei meandri dei vari "Ma perché?" e "Mavaffanculo" un po' di senso del dovere, l'ho trovato, e l'ho messo a frutto.

E in qualche modo, è arrivata sera. Ma la vera chicca è la pausa pranzo, che per inciso si passa rigorosamente davanti al pc (salvo le volte in cui io e la mia collega, fottendocene di tutto, ce ne andiamo fuori a mangiare) in quanto non c'è una mensa e tutti gli altri colleghi vanno a casa a mangiare/fare la pennichella perché sono tutti della zona (leggasi: vengono al lavoro in macchina solo in inverno se fa troppo freddo), e in 2 ore ci stanno comodi. 
Io e lei no. Noi stiamo qui, a fare la guardia. Perché abbiamo la sfiga che viviamo a 35 km di distanza, io in una direzione, lei nell'altra, e un ipotetico viaggio andata-ritorno per pausa pranzo si svolgerebbe pressapoco così:
Ore 12. Scatta la pausa pranzo. Tecnicamente.
Ore 12.20. Si esce. Nella mia ipotesi, mettersi in viaggio.
Ore 12.30. Trattore davanti alla propria macchina su stradina a doppio senso ed unica carreggiata.
Ore 12.40. Modalità rally alternata a frenate strategiche onde prevenire eventuali cazziatoni da carabinieri appostati con/senza autovelox.
Ore 13.10. Arrivo a casa. Coccole di rito ai gatti, che se no si offendono.
Ore 13.15. Inizio preparazione piatto di pasta. Anzi, no, perché la sola pasta che si può mangiare con la mia dieta cuoce in 18 minuti, e se non voglio finire a scolarla dal finestrino tornando in ufficio, meglio evitare.
Ore 13.16. Inizio preparazione insalatona mista con aggiunta random di avanzi dal frigo.
Ore 13.17. Rendersi conto che quella che si è afferrata alla cieca non è la lattina del tonno-in-olio-d'oliva, bensì la scatoletta degli sfilaccetti di manzo alla fiorentina con patè di olive, riso cantonese, fois gras e sugo di verdure biologiche profumate al Barolo dei gatti, e riporlo.
Ore 13.18. Inghiottire possibilmente senza masticare, il pranzo.
Ore 13.25. Afferrare la borsa masticando l'ultimo gigantesco boccone, solo perché altrimenti non va giù.
Ore 13.27. Imprecare alla ricerca delle chiavi della macchina, con un rivolo di olio che cola giù per il mento.
Ore 13.28. Imprecare ricordandosi che la chiave di scorta è nello stesso mazzo della chiave ufficiale, perché se si scarica la batteria del telecomando mentre sei via, come la apri/metti in moto la Smart che non ha serrature??
Ore 13.29. Trovare il mazzo di chiavi. Fare una carezza di saluto e ringraziamento ai gatti, che ti hanno corso dietro per tutta casa mentre eri alla ricerca delle chiavi, che se no si offendono.
Ore 13.30. Mettere in moto e partire sgommando, calcolando che, trattori permettendo, hai circa 10 minuti di ritardo.
Ore 14.00. Chiudere l'auto ed entrare in ufficio. E ancora non ti spieghi come hai fatto.
Che dite, sarà il caso di evitare..? Però quanto mi piacerebbe disintossicarmi giusto un paio d'ore al giorno...

Ma io, un lavoro più vicino a casa...?? CONTINUA A LEGGERE!

venerdì 22 aprile 2011

No, davvero... giuro che comincio a guardarlo, il lato positivo.

Allora... ammetto che mi sono un po' lasciata prendere dallo sconforto. Ho l'affitto da pagare, un prestito, e la carta di credito delle emergenze da rimborsare. E niente lavoro = niente stipendio = dove-accidenti-trovo-i-soldi?
Sapete, no, che sotto sotto speravo nella centosessantesima richiamata con conseguente contratto a tempo determinato... Insomma, per quanto sia difficilmente sopportabile la situazione in certi momenti, almeno mi faccio forza pensando che la sopportazione mi porta qualche soldo al 15 del mese, ecchecca...
Ebbene, giovedì scorso, giovedì scorso... che è successo dopo aver aggiornato il blog?
Nulla, me ne sono andata in giro per Milano (o meglio, per la zona fiera di Milano, che non è esattamente come stare in piazza Duomo, ma vabbè...), aspettando pazientemente di poter andare a pranzo col mio ragazzo, e poi ancora attendendo che uscisse dal lavoro per prendere il treno e tornare a casa mia insieme.
Tralasciamo volutamente la figura-di-cacca che ho fatto entrando nel quarantottesimo bar per ingannare il tempo/andare alla toilette...
Per tenermi impegnata, vista la scarsa durata della batteria del mio netbook, sfruttavo deliberatamente il mio cellulare: inviavo sms a lui (mentre facevo shopping pappa-gattoso in un piccolo market trovato per caso), aggiornavo il mio status su Twitter (bevendo un the verde a mezzogiorno nel bar dove poche ore prima avevo passato un'ora e mezza a scrivere e ad iscrivermi a Linkedin... quando mai...), cercavo di configurare Skype (seduta alla fermata dell'autobus, guardando con sguardo vitreo ed assente l'autista quando si fermava, ipotizzando giustamente che volessi salire, non che fossi lì per passare il tempo)... La conseguenza più naturale, quale può essere? Ebbene sì, la batteria mi è deceduta. (ovvio che il cellulare-solo-nuovo-lavoro era bello bello a casa...)
"Vabbè, capirai... tanto..."
Okkei.
Passano le ore, corriamo in stazione, vediamo il treno partirci davanti al naso (e il nomagrazieeh ci stava tutto), e nell'attesa del successivo mi viene in mente:
"Amò, mi fai mettere la sim sul tuo cellulare, che il mio è morto?"
Accendo il suo con la mia scheda e... sms.
MyWind
CAPO -CAPA. Ti ho cercato alle 16.42 del 14/04/2011.

MA NOOOOO!!!

Mandiamole un messaggio, và! Scrivo, articolo bene il tutto, mi scuso ma non troppo, che poi sembra di giustificarsi... INVIO!
Impossibile inviare il messaggio.
EH??
Sentiamo il credito residuo, ma non penso proprio che... ah, okkei. L'ho finito. No no, va bene...
Incazzata come una capra, penso al da farsi.
Inviare un sms col numero del mio ragazzo? Fuori discussione proprio! Mi sono sognata di cambiare numero UNA volta, ormai 2 anni fa, e ancora loro dicono che non capiscono qual è il mio numero e non sanno mai dove chiamarmi... (che in ufficio lo sappiano, e si possa chiedere quindi conferma, è un dettaglio)
E così ho dovuto aspettare di arrivare a casa, ma visto che avevamo perso il treno, l'arrivo (senza ritardi, e queste due parole associate alla linea Milano-Mantova fanno sganasciare dal ridere) era previsto per le 20.20. Così intanto ho inviato un sms alla mia super collega col numero del mio ragazzo, giusto per avvisare che avevo visto la chiamata e chiedere se c'erano novità, se dovevo tornare al lavoro o che so io.
Poi il silenzio.
Al che mi sono ricordata che la mia collega dopo il lavoro segue delle terapie riabilitative... e probabilmente fino alla fine di queste, non mi avrebbe potuto rispondere.
Ma una cosa dritta, ci può andare??
Niente, sono arrivata a casa, ho cenato, ho messo in carica il cellulare, mi sono accoccolata sul divano tutta miciosa con lui... alle 22.45, olè, un messaggio dietro l'altro! La mia collega, il capo... Avevano bisogno per l'indomani.
Mio moroso si era preso il giorno di ferie per stare insieme e fare il weekend lungo.
No perché poi magari dicono che sono io no..? Che non ce l'ho tutta sta sfiga addosso... Va bene, va bene.
Alla fine non ho voluto fare la tignosa e sono andata.
Ma secondo voi... no, secondo VOI... mi hanno parlato di assunzione?
Eeeh... ve lo racconto poi.
Uooh! Suoneria da sms dal cellulare-solo-nuovo-lavoro!!
Fuggo!
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giovedì 14 aprile 2011

Le continue sorprese del web!

Non so, forse sono io che mi stupisco con poco... eppure mi sono sempre ritenuta una persona al passo con la tecnologia più avanzata! Pur avendo valori profondamente tradizionalisti e radicati, ne vengo sempre affascinata, e non manco mai di testare ciò che di nuovo ci propinano che sia high-tech, o giù di lì. Va beh, a parte il mio impianto stereo, che non cambierò MAI, che risale a qualche decennio fa (Hah! bang&oulfsen, tu puoi continuare a tentarmi quanto ti pare, ma io non cedo.).
Dicevamo. Leggendo il nuovo numero di Cosmo – o almeno credo sia l'ultimo - , mi sono imbattuta in un interessante articolo sulla questione lavoro: voi lo sapevate che ora esistono anche i social network volti specificatamente alla ricerca di impiego?

Io no.
E così, stamattina, che sono qui che faccio la vita da figa freelance (o magari la figura di quella che non c'ha un cazzo da fare), me ne sto in trasferta in un bar Milanese, seduta ad un tavolino, caffè alla mano, sigaretta nell'altra (sono nella zona semi-aperta, tranquilli!), mentre ricerco il nome di questo fantomatico sito, avendo come da tradizione scordato la pagina col riferimento a casa.
Ebbene, missione compiuta! L'ho beccato!
Per chi fosse interessato/a, il social network in questione è Linkedin.com.
A quanto pare, questo social network è nato addirittura prima dei più rinomati Facebook e Twitter, nel 2003, e ad oggi conta più di 100 milioni di iscritti!
Non so se a questo punto anche a voi sorge il dubbio che mi ha preso il cervello quando l'ho letto io, ovvero “ma su 100 milioni di iscritti, buona parte dei quali in cerca di un impiego, vuoi che vengano a dare lavoro proprio a me, la prima cogliona che passa?”.
Oddio, in effetti in proporzione ci rendiamo conto che la lotta è dura... ma chissà che ogni tanto un po' di chiulo aggiuntivo non ci scappi! Io non ho mai vinto niente in vita mia, mai. Persino quando compro un gratta e vinci, per sfigato che sia, quando gratto tutte le caselline mi si para davanti agli occhi la scritta HAHAHA! Il che è piuttosto frustrante. Eppure qualche settimana fa ho partecipato per sfizio ad un concorso indetto da Cosmopolitan, che mi ha passato la mia suocerina, e, porcamiseria, mi hanno estratto! Ok, non proprio il primo premio, ma un bel bottiglione di profumo formato famiglia, buttiamolo via!
Ma tornando a Linkedin... ora mi registro.
Dunque, a parte i quarantacinque passaggi in fase di registrazione volti solo a collegarsi con persone di propria conoscenza o a mandare inviti, ecco che arriviamo ad un bivio.
Scelgo la versione Basic, o la versione Premium???
Ma che domande.
Finché mi è concesso spulciare tra le offerte di lavoro, candidarmi, e rendere disponibile il mio profilo/curriculum, tanto mi basta.
Ah, ovviamente la versione Premium è a pagamento.
Che lo volevate gratis? Ehe.
O la mia connessione fa le bizze, o sto sito è un po' ingommato. (e intanto l'omino del caffè è venuto a chiedermi se desidero altro... dite che devo levare le tende?)
Ok, missione compiuta. Ora vediamo che succede. La speranza è l'ultima a morire, dicono...

A proposito di social network, ieri mi sono iscritta anche a Twitter! Senso di onnipotenza, haha! Peccato che non riesca proprio a raccapezzarmici! Qualcuno più ferrato mi dà una mano? :(

Infine, per rimpinguare la mia serie di disavventure in stile No ma grazie, eh? , ieri pomeriggio sento il cellulare-solo-per-nuovo-lavoro suonare avvisandomi che era arrivato un sms. E io tutta esaltata “Oooohhh, avrò un messaggio in segreteria!! Chissà cosa mi proporranno!! Finalmente!!”
Tutta fremente apro l'sms... non era mica la 3 che mi inviava un quiz sugli orsi bruni per partecipare ad un'estrazione?
E poi mi dicono che devo essere positiva...

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mercoledì 13 aprile 2011

Colloquio di selezione... ma anche no - PART TWO

Non è stata un'avventura particolarmente entusiasmante finora, vero?

. Piuttosto scoraggiata, ed avviata verso il pessimismo, animata da un forte risentimento verso i cinquecentoventisei annunci che, beffardi, ti hanno illusa fino a pochi secondi or sono, inizi ad abbracciare l'idea di poter, forse, seguire qualche corso, qualche stage retribuito, o quantomeno in rimborso spese, nell'attesa di qualcosa di meglio.
In fondo, servirebbe pur sempre ad arricchire il tuo curriculum, n'evvéro?
Ed eccolo lì. Lui, un corso con rimborso spese, che si svolge proprio nella tua città! Ma è perfetto!
Subito, parte la candidatura. Tramite l'apposito form, sul sito dell'agenzia interinale che lo pubblicizza, via e-mail direttamente alla ditta interessata, tutto! Dev'essere tuo!

Poco dopo, il cellulare squilla. Non il tuo personale, quello adibito a solo scopo reclutamento lavorativo.
E ti viene un colpo.
"Buongiorno, è la signora Pri? Salve, la chiamo dall'agenzia Ics. Lei si è candidata alle ore 17-41minuti-12secondi-e-tre-quarti ad una nostra offerta? GIUSTOOO?!?!"
"Ehm... ehm... guardi, se me lo chiede così..."
"Sì, okkei, bbene, non è che per caso sarebbe disponibile per un colloquio informativo domani pomeriggio alle 14.30?"
"Uh... sì, sì certo."
"D'accordo, l'aspettiamo allora."
"Aspetti! Aspetti! Non è potrebbe fornirmi l'indirizzo esatto? Sa com'è, avete all'incirca 8 agenzie in città e provincia, non mi sembra particolarmente intelligente andare per tentativi."
"Ssìì, certamente. Corso Ypsilon Zeta 88."
"Grazie infinite, molto gentile. Buonasera."
Clic.

Il giorno seguente ti svegli alle 6, fremi d'eccitazione ed entusiasmo, perché HAH! finalmente ti si presenta quell'opportunità che potrebbe cambiarti la vita!
Ti prepari con la massima cura, ti avvii con la tua scatolina di macchina, riesci addirittura a trovare parcheggio! (Questa è proprio la mia giornata fortunata!) Paghi per due ore, anzi tre! Chissà, il colloquio potrebbe andare per le lunghe.
Arrivi a destinazione alle 14, e con un timore quasi reverenziale, apri la porta.
"Buongiorno, sono Pri. Ho appuntamento alle 14.30."
"Ssìì, prego, si accomodi, compili questo modulo ed attenda, la mia collega arriva ssubito."
Ti siedi sulla seggiolina imbottita col banchetto che con una serie di archibugi si tira su e ti fa da tavolino. In qualche modo ce la fai, con un cigolio pari solo alle unghie di 15 cm della bidella che graffiano la lavagna involontariamente mentre la pulisce con foga.
Hai finito di compilare, e ti fanno segno di accomodarti, praticamente di fronte al bancone.
Prendi la sedia, ti siedi, e realizzi che il bancone ti arriva al mento.
"Bene, lei era interessata al corso di contabilità che si terrà a Mantova, giusto?"
"Sì, esattam..."
"Guardi, quel corso è rivolto solo a residenti nelle province di Lecce, Taranto e Bari."
"..."
"Pertanto, lei essendo residente a Mantova, non è idonea."
"Scusi, ma... non ha detto che il corso si terrà a Mantova?"
"Sì, ma è unicamente per i residenti delle province di Lecce, Taranto e Bari."
"... oh, certo, ha perfettamente senso."
"Ma sì, infatti. Guarda, ti do del tu perché vedo che sei giovane. Lei si è candidata ma non posso fare assolutamente nulla per lei."
"Stica... ehm, certo, certo. ... ma scusi, voi mi avete contattata per un colloquio informativo..."
"Eh, infatti le ho dato informazioni."
"Ma... questo non avrei potuto apprenderlo già ieri al telefono?"
"No signora, sono informazioni riservate. È stato un piacere."
"Altrettanto..."

Scusate, ma ci sta troppo... no ma grazie eh????
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Colloquio di selezione... ma anche no - PART ONE


Chi è in cerca di lavoro, di un qualsiasi lavoro, mi può capire.
Quanto tempo trascorrete su internet, sui vari siti-raccolta di offerte di lavoro, più quelli delle varie agenzie interinali, dalla più rinomata a quella sfigata che quando la scopri dici "AH SÌ?" ?
Io tanto. Ma quando dico tanto, intendo tanto.
Solitamente la ricerca, si svolge così:
. Inserisci come parola chiave quella che costituisce la tua esperienza più saliente in ambito lavorativo, ed affianchi la tua città di residenza. Perché pensi, chi-porcavacca-me-lo-fa-fare-di-continuare-ad-affrontare-75-km-al-giorno-che-poi-magari-ho-la-sfiga-che-non-posso-fare-orario-continuato-e-allora-che-faccio-me-ne-resto-lì-a-bamboleggiare-2-ore-sane-mentre-chi-può-se-ne-va-a-casa-sua-a-riprendersi-un-po'??
No, vero?

Proseguiamo.

. A questo punto realizzi con estrema contrarietà, che non sono presenti offerte per i parametri da te specificati.

. Tentiamo un paio di province limitrofe. Ve la faccio breve: idem come sopra.

. Ora stai pensando: ma io sono una persona così versatile! Sono intelligente! Perché dovrei fossilizzarmi su un unico lavoro solo perché lo-faccio-da-anni-e-mi-so-muovere-ottimamente?? Anzi, adesso che ci penso, e non capisco perché non me ne sono accorta prima (probabilmente il mio subconscio sta cercando di sabotarmi perché segretamente sogno di rimanere esattamente dove sono sempre stata, sissì!), ho proprio voglia di... cambiare!

. Lasci in bianco la casella che dovrebbe indicare il tipo di posizione ricercata... ti limiti solo ad inserire lei, la località. E ti escono quattrocentottantasei pagine di annunci.
Vedi? Lo dicevi tu che bastava ampliare leggermente le proprie vedute! L'importante è prendere la palla al balzo, come dice sempre il castratore di canguri.
HAH! Ti senti onnipotente! Ci sono ben quattrocentonovantadue pagine (che per caso sono aumentate?) di annunci che non aspettano altro che tu li legga e ne scelga uno!
Prendi me! 
NO! Prendi me!
E così, come i Jonas Brothers si fanno strada a fatica tra fans con bizzarri appezzamenti di cuoio capelluto scoperto e relative ciocche di capelli tra le mani, ti prepari a districarti in questa distesa di opportunità.
Aah, già ti vedi dietro una scrivania, impegnata, a far cosa ancora devi metterlo a punto, ma ti senti realizzata, temprata dalle nuove responsabilità, così piacevolmente appagata dal tuo nuovo lavoro che quasi ti dispiace abbandonare l'ufficio alla sera.

. Vagli le opportunità, con una maturità che sorprende persino te stessa.
Visual Merchandiser.
Ma certo, dentro di me io ho sempre desiderato fare la Visual Merchandiser!
Esperienza pregressa: almeno 5 anni.
Mmh. No. In fondo sono sicurissima che alla lunga stanca.

Impiegata amministrativa con lingue.
Oooh!! È sempre stato il sogno della mia vita fare l'impiegata-amministrativa-con-lingue!!
Gradita pregressa esperienza. Costituiscono valore preferenziale bella presenza, attitudine alle pubbliche relazioni, conoscenza fluente di inglese-francese-tedesco-spagnolo-mandarino-aramaico-urdu.
Cazzo.
Oh no, io proprio questi lavori così poco creativi...

Grafico
Generico? Io so usare così bene Photoshop! Quanto mi sarebbe piaciuto potermi guadagnare da vivere divertendomi con questo programma!
Anche prima esperienza, indispensabile ottima conoscenza dei linguaggi HTML, XHTML, XML, CSS, FICT, AFUJBGV.  Esperienza in slicing (EEEH??). Buona conoscenza di JavaScript, jQuery, Ajax, Mastro Lindo, Chante Claire.
Ok... forseeee non è la carriera che fa per me.

Divido il post in 2 perché ha una lunghezza atroce!
Non perdete il prossimo episodio per capire quali meravigliose novità potrebbe riservarvi la vostra perseveranza!
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Un naso (non) è per sempre

Quelle scoperte, quelle bellissime cose che nella vita ti fanno raggiungere una consapevolezza pari a quella di un filosofo ellenico. Manco la civetta di Minerva!
Ho sempre avuto un naso piccolo, corto, stretto. Oddio, mi piacerebbe un po' più all'insù (non in stile porky pig però...), ma non mi lamento.
E pensare che, grazie al mio setto nasale non proprio perfetto, potrei anche farmelo rifare senza spenderci un centesimo! Ma non se ne parla nemmeno, ho visto 2 amici nel post-operatorio, e sembrava che la sera prima, all'aperitivo, avessero incontrato Juan Manuel Marquez incazzato, e con una discreta botta di sfiga aggiuntiva, un ubriaco li avesse presi a cinghiate sul muso così, per hobby, fino al mattino. No, vi giuro, di quei lividi, ma di quei lividi..! Per non parlare del gonfiore, e del fatto che fossero costretti per un tempo X a nutrirsi di latte con una cannuccia.
Mmh, però, quanta gente che mi piacerebbe vedere ridotta così. Sono piuttosto attizzata da quest'idea.
Basta, che poi mi dicono che porto rancore. Io.
Dicevo. In una di queste mattinate noiose, oziose, pallose, calorose, e tutti gli ose che vi vengono in mente, mi sono ritrovata in piena catalessi davanti a Sky.
Ora. Io non lo so cosa stavo guardando, so solo che c'erano degli uomini che scuoiavano una tetta con la stessa grazia che usa il mio calzolaio quando mi livella i tacchi nuovi di plinco a lavoro finito. Ma che schifo!!
Al che, la mia attenzione si è lievemente distolta. Salvo poi, dopo un tempo indefinito, sentir parlare di nasi. E non so per quale volere divino, ho riportato gli occhi al televisore, strizzanoli per meglio comprendere cosa stesse accadendo. E mi vedo questa ragazza, il viso rivolto al soffitto, che inspira in modalità Hoover che neanche uno che tira di coca, e una narice ffffupp! si chiude tappando tutto un antro nasale.
Embè? , penso. A me capita tutti i giorni... anzi, di quando in quando, nel mio non certo raro Stupidisya Mood, ste facciacce, al mio moroso, gliele faccio sempre. Solo che le mie son più spettacolari, a me le narici si chiudono tutte e due.
Poi, il calzolaio, dice:
Vede... EH... la narice le collassa... EH... vede che brutta??
No ma grazie, eh? 
E io che ne ho 2 collassate, cosa dovrei fare?

Come se non fossi già un rottame umano, come se già, citando Molinari, ogni volta che mi guardo allo specchio non mi convincessi sempre più che Dio abbia un ottimo senso dell'umorismo. Mo anche le narici che collassano?
Non lo avrete MAI il mio naso, razza di pseudo-calzolai!
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martedì 12 aprile 2011

Qualcosa si muove..? Si muove qualcosa..? Ma davvero..?


E quando per tutta la mattina non hai fatto un cacchiu... butti un'occhiata distratta all'orologio e pensi "Toh! Mi annoio. Rompiamo un po' le balle al moroso, va'!".
E lo chiami.
Oh, sì sì, lo chiami. Tanto è in pausa. Sì, perchè lavora, lui.

"Amore!"
"Ciao topino, ti disturbo? Sei in pausa vero?"
"Sì sì, tranquilla"
"Bene, allora come... *Bip-Bip-Bip* Azz. E che è? ... AMORE, AMORE!!! AVVISO DI CHIAMATA!! È LA DITTA! 'SPETTA UN ATTIMO! STAI LÌÌÌÌÌÌ!!! NON TI MUOVERE!!!"

Già già, era la mia cara collega!
... la mia colleghina!! Quanto mi manca!!
Per farvela breve... Anzi, no, per farvela lunga e completa, vi spiego tutto, oh!
Lavoro dal 2004, immediatamente dopo il diploma.
Sempre per la stessa azienda.
Sempre con contratti a tempo determinato.
Di 3 mesi alla volta. 4 quando mi è andata di lusso, moooolto raramente, 6.
Naturale che in tutto questo casino mi sono sempre sentita colma di gioia e amore per il mondo.
A fine febbraio, sigh, è scaduto l'ultimo contratto.
Sebbene io sia alla sfrenata ricerca di un'alternativa (scusate eh, se mi capitasse di non dover percorrere quasi 75 km al giorno, di non dover star fuori casa 11 ore filate, e magari di raggranellare qualche spicciolo in più, non è che mi metterei a piangere rotolandomi per terra e strappandomi i capelli... eh, suvvia!), sono qui ogni giorno che aspetto la fatidica chiamata per la ripresa del mio lavoro, con un nuovo entusiasmante micro-contratto.
Ed oggi, qualcosa pare essersi mosso.
In pratica, ho ascoltato il sunto delle continue dimenticanze dei titolari rispetto la chiamata che ancora giorni e giorni fa avrei dovuto ricevere. E così pare, pare, che a giorni, massimomassimo settimana prossima, io possa riprendere quella rilassante e piacevole routine che mi fa sparare una parolaccia ogni 5 parole.
Pazienza, il fine giustifica i mezzi, dicono.
E a me servono i soldiiii, maledetti!

Oh, regà... c'ho l'affitto da pagareeee!!

p.s. ... ma secondo quale legge dell'informatica quando digito sulla tastiera Alt+Fn (c'ho il netbook, mi tocca se no non funziona...) +0204 per fare la Ì, la pagina mi torna alla mia home, come se premessi la freccetta Indietro sulla barra delle applicazioni??
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lunedì 11 aprile 2011

No ma... GRAZIE, eh?

Cioè... cosa mi inventerò dopo il blog?
No, ma... il blog??
Ok che sono una che "una ne pensa e cento ne fa", ma veramente sto facendo qualsiasi cosa pur di non guardare ancora quelle stramaledette offerte di lavoro.
Vi giuro, mi deprimo. Perché sono anche bella gioviale in questi giorni! La mia compagnia è piacevole quanto una dermatite da pannolone. Se lo chiedete al mio ragazzo, ci sono ottime probabilità che ve lo confermi lui stesso. Ohi, chiedeteglielo in mia assenza però. Quel ragazzo ha un cuore grande così, che cresce in proporzione alle fastidiose dimensioni dei metaforici attributi maschili che mi stanno crescendo giorno dopo giorno.
A little bit of presentazioni?
Ho 25 (in realtà siamo alle porte dei 26, ma ancora tendo a rispondere "24" quando mi chiedono la mia età, come la mettiamo?) anni, e sono precaria da sei-quasi-sette.
Sapete, tra un contratto e l'altro, nella stessa ditta, passano due-tre settimane... ma porcaloca, ormai è un mese e mezzo che sono a casa svegliandomi ogni mattina col sorriso, sicura che il mio cellulare squillerà sulle note di "Smells like teen spirit", annunciandomi che finalmente ricomincerò a lavorare, e me ne vado invece a letto con due palle che strisciano sul pavimento dietro di me che neanche lo strascico di un abito da sposa... Persino i miei gatti si riducono ad essere più vitali di me...
No ma grazie, eh? , non ho problemi grammaticali e/o sintattici, anzi, sono piuttosto capace grammaticalmente parlando. È semplicemente l'espressione che più tipicamente utilizziamo dalle mie parti quando la vita sembra prenderti a calci in culo.
E ci ride pure sopra.
E quindi, insomma, dovrò pur sfogarmi in qualche modo, no?
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