giovedì 29 settembre 2011

Bilancio di una giornata qualsiasi a Milano

. Tangenziale bloccata - 14 km di coda con conducente auto dietro la mia intento a leggere il giornale mentre avanza a passo d'uomo.
Rischio tamponamento di posteriore-Procopio e di craniate del conducente sull'asfalto ad opera della sottoscritta: ELEVATISSIMO.

. Palpata di culo al bar da esemplare umano non meglio identificato, con residui di abbronzatura da muratore e sorriso provoleggiante.
Rischio infilaggio brioche nel naso e mazzate sulla crapa utilizzando la macchinetta del caffè: POTENZIALMENTE CERTO.

. Ascensore bloccato - per fortuna, semplicemente le porte non si aprivano a quel piano. è stato sufficiente salire di uno ulteriore. . Scambio di sguardi con donna in sala d'attesa dallo sguardo iniettato di sangue, in seguito a crisi da risata isterica ed incontenibile.

. Approccio dell'omino delle consegne di nonsocosa, che rischiando di investirmi in retromarcia col suo camioncino, anziché chiedere scusa domanda "L'hai già preso il caffè?".
Oggi odio il caffè.

. Salita su taxi sbagliato - ho chiamato un taxi per non dover spostare la macchina dal garage a pagamento (e poi riportarla). Poco dopo ne è arrivato uno, sul quale sono salita. Ingrana la marcia, parte, ed una giappocinese incazzata si scaraventa con un tonfo contro il mio finestrino, facendomi quasi lanciare per aria il telefono che tenevo poco saldamente tra mano e orecchio destro. Il taxi era il suo, il mio mi stava aspettando poco dietro. Eh ma cazzo.

. Bambino di un anno sì e no che mi prende per il culo al centro commerciale - tutto un sorriso semisdentato con ogni singola forma di vita respirante, con me pernacchie e bava.

. Spavento per signora in negozio di sanitari che aveva tutta l'aria di star vomitando in un water esposto in vetrina.
Lo stava solo pulendo.
Ma forse ci aveva già vomitato prima.


. Barbona totalmente priva di denti che, dalla parte opposta della strada, si sbraccia nella mia direzione gridando "Ciao nani!", ed attraversa la strada, venendo a stringermi la mano per farmi tanti auguri sputazzanti con le sue morbide e soffici gengive grigioverdi.

. Tassista suicida - in 5 minuti ha rischiato di tamponare 9 auto, investire 4 pedoni, e mi ha allegramente sballottata per tutto il sedile.
Chiacchierava con un collega, su un taxi nella corsia a fianco, sporgendosi attraverso i finestrini aperti.
Mentre guidava, naturalmente.

. Infermiere russo, bello e tenebroso, che faceva battute di dubbio gusto con espressione seriosa ed impassibile.
In tutta sincerità, mi intimoriva.
E lui l'ha capito, e ci provava anche gusto secondo me, razza di un sadico.
Il caso ha voluto che mi abbia beccata un po' troppo scosciata, seduta in malo modo sul letto dell'amica degente, gonnellina sollevata una gamba piegata col ginocchio verso l'esterno, l'altra penzoloni giù del letto. Passava davanti alla porta aperta, si è fermato di colpo, mi ha squadrata dal basso all'alto con quell'espressione da far rabbrividire.
In effetti credo mi abbia visto le tonsille.
E la bocca l'avevo chiusa.

E domani si fa il bis...
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martedì 27 settembre 2011

SO SORRY! Non mi sono dimenticata - giveaway in arrivo

Ce l'abbiamo fatta, abbiamo raggiunto i 100 follower!
E siccome non sono una che parla a sproposito (più o meno), il giveaway ci sarà.
Ho già scelto i vostri premi, quindi... partecipate numerosi, mi raccomando!
Ma non sono ancora qui per proclamarne l'apertura.
Perché Pri?
Perché sono 10 giorni che mi dico di mettermi giù di buona lena a creare il banner, ed invece niente.
Prometto che lo farò presto, e darò il via al giveaway.

Oggi ultimo giorno, il contratto è giunto al termine.
Quelle faine dei miei titolari hanno deciso che rimarrò a casa qualche giorno, per poi riprendermi.
Sotto quale forma contrattuale, proprio non so dirvelo.
E faremo le ferie-bis, che vi devo dire?
Mi trasferirò in Metropoli per qualche giorno, questo è tutto quello che so.
Ah, e probabilmente allora avrò il tempo di creare il banner.
Ancora una volta tutto torna.
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giovedì 22 settembre 2011

Se il mattino comune ha l'oro in bocca, il mio tra le fauci ha solo un gran casino...

Questa è una mattina da ricordare...
A parte l'essermi svegliata con un insolito anticipo sulla sveglia, stesa a pancia in giù abbracciando con passione il cuscino, con 9 kg di gatto spalmati sul sedere (forse l'anticipo sulla sveglia non è così insolito, considerato tutto); a parte Romeo (il terrorista teneroso) e Van (lo sfortunello cieco senza orecchie) che si sono azzuffati all'ingresso del bagno, facendomi sbattere la crapa contro lo stipite (porca vacca, Van mena peggio di Cassius Clay); è il viaggio in auto verso il lavoro che mi ha sconcertata.
Mi avvio, accendo la radio. Volevo sintonizzarmi su Radio Birikina per raccogliere materiale per una nuova rubrica (spoiler!), ma ho lasciato la radio pseudo-locale che ultimamente ascolto piuttosto spesso.
Proseguo con calma, e quando sono quasi a metà strada, verso le 7.45, squilla il telefono.
Non senza stupore, tasto alla cieca alla ricerca dell'aggeggio, e siccome non è esattamente piccolo, lo trovo e lo porto all'orecchio senza neanche guardare chi sia.
"Pronto?"
"Ciao Priiiii, sono Gerolamo di Radio Rovello Porro! Paolo ci ha incaricati di darti la svegliaaa!"

Non faccio in tempo a pensare "Ecche è, uno scherzo?", che sento le stesse parole alla radio.
"Oh. Ehm... sì."
"Che fai Priii, stai andando al lavoroooo?"
"... Sì... sì, in effetti sono in macchina..."
"Vaa beeene Pri, allora ti lasciamo giudare tranquilla." Parte il sottofondo musicale "Ma prima, Paolo ti ha dedicato
la nuova dei Coldplay, Paradise [linkino]. Tutta per tee, Priii, buona giornataaaa!!"
"Ehm... grazie, ciao."
La canzone va, e me l'ascolto.
Finita, torna la voce di Gerolamo.
"E questa era Paradiseeee, per dare il buongiorno alla nostra amica, che mi è parsa anche piuttosto assonnata."
Ma cazzo vuoi??!
Proseguo, arrivo nei pressi della ditta, ed ecco sul marciapiedi, una mia vecchia conoscenza: un vecchietto, sull'ottantina ad occhio, che se ne sta in piedi ad osservare le macchine che passano ed a salutare gli automobilisti, facendo l'elicottero col suo pisellino rosa.
Sìsì, avete letto bene. Da quando l'ho visto la prima volta, oltre 4 anni fa, l'ho sempre e solo visto col birillo penzolante di fuori.
Le colleghe che vivono in paese, dicono che spesso usa infilarlo tra le inferriate dei cancelli, specie se la casa in questione è accessoriata con un quadrupede abbaiante.
Pare si aggiri anche nei pressi del cimitero, e non mi interessa sapere perché.
Mi prendo il mio bel saluto svolazzante, gli faccio "ciao" con la manina, e lui, felice, rotea il cosetto con ancor più vivacità, felice che qualcuno ogni tanto lo consideri.
E finalmente arrivo in azienda, certa che mattinate simili non capitano poi così spesso.
Per fortuna.
Però una domanda rimane... ma sto Paolo che mi ha dedicato la canzone... chi è..??
No, giusto perché ancora non l'ho capito.
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mercoledì 21 settembre 2011

Time is running out

Escludendo oggi, mancano 4 giorni lavorativi allo scadere del mio ultimo contratto (sì, quello che mi hanno fatto firmare l'altroieri. Eh, lo so, stavolta avevano proprio bisogno).
Ultimo nel senso di ultimochemihannofatto, e inteso come ultimochemipossonofare.
Ebbene sì, il tempo a loro disposizione è terminato. Ed io sono ancora qui come una cogliona.
Prima delle "ferie" (ovvero della scadenza del contratto precedente), la MF si era lasciata sfuggire qualche parolina di troppo, asserendo che, dopo tanti anni passati insieme, dopo essermi brillantemente inserita in diversi contesti, e visto che il prodotto sta avendo una buona risposta da parte del mercato, sarebbero stati felici di trasformare questo susseguirsi di assunzioni in un'unica e definitiva.
Questo, detto con parole sue.
A modo mio, o meglio, rimanendo fedeli alla realtà dei fatti, il concetto è: dopo sette anni (da tanti a sette la differenza c'è) di tira e molla, dopo essere diventata idrofoba per prendere in mano il lavoro di tre dei settanta dipendenti licenziati, portandolo a termine in tempi ragionevoli e senza il minimo costo aggiuntivo per l'azienda, e visto che non ti possiamo più intortare dicendoti che il prodotto non vende ed il nostro fatturato è basso perché mia figlia si è dimenticata di tagliare via la colonnina con i conteggi del venduto dal foglio degli ordini che ti ha passato; per queste ragioni, unite al fatto che, non potendoti più assumere a termine, o teniamo te o ne troviamo quattro altrettanto imbecilli dovendo però pagare quattro stipendi, ci conviene tenerti e stop.
Al che ho switchato la manopolina del cervello su "ottimismo", ed ho deciso di impegnarmi a smettere di tormentare la respondabile del personale di Eliana Monti pregandola di assumermi, certa di saper colmare le lacune della mia inesperienza e di saper mettere tutte le mie doti di PR a disposizione dell'agenzia e della clientela. Il che è avvenuto appena in tempo, perché stavo macchinando di iscrivermi all'agenzia come finta-cliente per potermi inserire con l'inganno.
Poi il ritorno, il contratto, e la perla del RagionierMer(d)aviglia "Eeeh, poi non so cosa si potrà fare...".
I salti mortali li ho fatti, ogni tanto. E ci ho picchiato anche qualche allegra culata per terra atterrando.
Ora manca pochissimo ed al pensiero di Cosa succederà?, Quanto dovrò rimanere a casa (ovvero senza stipendio)? e Che escamotage escogiteranno per avermi qui senza assumermi? sono diventata simpatica come la sorella ipertesa di King Kong. Sì perché in un modo o nell'altro dovranno farmi lavorare fino a fine campionatura, se vogliono produrre qualcosa... il problema sarà trovare il modo (legale si presuppone, ma non è mica detto) per farlo, scansando l'ipotesi del tempo indeterminato.
Nel frattempo me ne starò a casa con la luna storterrima, e o vi tormento tutti attraverso Blogger (nelle pause dalla ricerca lavoro, che riprenderà a pieno regime), o mi trovo un'occupazione alternativa.
Pensandoci, avrei da ultimare un corso di scrittura letteraria, una sciarpina fucsia per Romeo che sto lavorando a maglia, e potrei approfittarne per qualche saluto random agli amici sparsi per l'Italia, giusto per fare bella figura ("Pensa, mi sono presa il pomeriggio libero al lavoro solo per venirti a trovare!") e tenere vivi i rapporti.
Magari stare a casa ancora un po' mi servirà a moderare la mia indole da fallocefala, e ad evitare che la suffragetta mannara che è in me prenda il sopravvento squartando il solito corriere rompiballe che adesso, che che sono le dodici e venti e siamo chiusi (e soprattutto, lui lo sa), batte il pugno sul portone con la grazia di un Grizzly in tutu, sbraitando il mio nome, nel caso in cui all'alimentari del paese accanto ancora non sapessero come mi chiamo.
Poi dicono che sono stronza.
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martedì 20 settembre 2011

Arieccoci_Ecco, purtroppo, cos'è accaduto part II

Riproviamoci. Così poi possiamo passare ad argomenti più interessanti.
Ecco com'è proseguita la giornata fieristica in quel di Milano.
Dicevo che finalmente GCV ci ha raggiunte. Non ci ha fatto mancare fin da subito le sue illuminanti constatazioni, le sue mirabolanti idee, i suoi voli pindarici verso obiettivi irraggiungibili.
Da brave cogl lavoratrici, abbiamo appuntato ogni sua elucubrazione seguendolo a passo svelto.
Tempo non più di 20 minuti, usciamo dall'Area Tendenze, GCV ci osserva.
"E adesso come ci organizziamo?"
"Sarebbe il caso di iniziare a passare dai vari stand per campionar..."
"Sì ma a che ora andiamo a casa?"
"Beh, qui sono aperti fino alle diciotto e tr..."
"Io meno sto in giro e meglio sto"
"Ma ci sono un sacco di fornitori da visit..."
"Ma non ho capito, voi fino a che ora vi vorreste fermare??"
(Espressione sconsolata) "... Se vuoi... possiamo tornare in tren..."
"Eh, sì sì, va bene! Vi servono soldi? No? Bene. Ci vediamo domani allora."

E se ne va a passo svelto, seguito dai nostri sguardi a metà tra l'incredulo e l'omicida.

Porcaputtana, non ce la posso fare, avevo scritto tutto, tutto, come faccio a ri-raccontare tutto??

Con Brigida abbiamo poi deciso di andare a pranzo prima di darci da fare.
Ci accomodiamo ad un mezzo tavolo libero con i nostri vassoi.
Ben presto arriva un cameriere, un inserviente, chiamatelo come volete, a sgomberare il mezzo tavolo accanto da vassoi e rimasugli vari. Raccoglie tutto sovrapponendo gli oggetti in un equilibrio precario, fa per andarsene. Gli cade un bicchiere (che tra parentesi mi schizza anche un po' di acqua sulla maglietta, bianca, ma oggi mi sento civile), lo raccolgo, glielo poso su un angolino libero, e sto qui mi guarda con occhio truce, e poi comincia a canticchiare, andandosene.
Mangiamo, studiando l'iter operativo ideale, e quando abbiamo finito, riecco il cameriere schizzato. Prende il vassoio di Brigida, ed io mi accorgo che il mio bicchiere, vuoto, è sul tavolo. Lo appoggio sul vassoio, che lui subito solleva. Guarda il bicchiere, lo afferra, e me lo rimette sul tavolo.
Adesso sono io che lo guardo in cagnesco.
"Grazie, ho finito"
Questo mi guarda di traverso.
E se ne va. Così.

Devo cercare di stringere, questo post rischia di diventare troppo lungo!

Ci mettiamo al lavoro, e dopo un numero imprecisato di stand zeppi di gente, nei quali sono deliberatamente stata chiamata "signora" più e più volte da personaggi del tutto indifferenti alla mia indignazione, decidiamo di concederci una pausa caffè al primo bar che incrociamo.
15 minuti di attesa per lo scontrino battuto da un manzo con gli avambracci tatuati leopardati (il leopardato farà tendenza nel prossimo autunno/inverno, secondo me l'hanno scelto apposta il barista...), altrettanti per vederci servire le tazzine piene, da un altro mezzo manzo dall'avambraccio tatuato, recante una gigantesca scritta "Tradizione Meneghina". Ah, notare che Manzo Meneghino ha chiesto a Manzo Leopardo di chi fossero i due caffè, e questo gli ha candidamente risposto "Delle signore". E avanti.
Il pomeriggio è proseguito come da tradizione, correndo da un fornitore all'altro, approfittando delle attese per arraffare ogni gadget disponibile tra borse e borsine, penne, burro cacao, portachiavi, mele (... anche qui le mele, porcamiseria!!), apribottiglie, batterie di pentole, materassi e pedane vibranti.
Oh, e lecca-lecca. Montagne di lecca-lecca rossi a forma di cuore.
Me ne stavo in attesa di attenzione da parte dell'addetta al ricevimento, quando sento una soave voce dietro di me pronunciare le parole
"Ma la signorina non ha ancora preso un lecca-lecca?"
Mi volto con gli occhi a forma di cuoricino (come il lecca-lecca appunto), e... dietro di me Nigel con due dolci cuori rossi e caramellosi.
L'ho già detto che amo quell'uomo?
In fondo qualche incontro fortunato è anche possibile.
Non posso dire lo stesso del taxista che ha accompagnato me e Brigida alla Stazione Centrale... chiacchierone, gufone e provolone.
Ci ha deliziato per 30 minuti (trentaminuti per fare 5km) con chiacchiere ininterrotte su quanto sia stressata la gente a Milano (e non gli do torto), città che ormai non offre più nulla, e "per forza poi i mariti tornano a casa e ammazzano le mogli!".
L'iniziale diffidenza, dopo queste osservazioni, ha lasciato spazio ad una certa cordialità, anche quando ha iniziato a chiederci dove vivessimo, i nostri nomi e la nostra età. Ancora un po' e mi toccava invitarlo a pranzo la domenica seguente per presentargli i miei genitori.
E naturalmente, intervallava ogni domanda con un enfatico "Aah, no no, ormai il treno è perso...".
Alla faccia sua, l'abbiamo preso invece, il treno.
... Va beh, colpa mia che, quando mi ha chiesto quando partisse, ho anticipato accidentalmente l'orario di 20 minuti, in modo che perdesse la voglia di allungare la strada...
Uno dei lecca-lecca di Nigel mi ha tenuto buona sul treno del ritorno, dove ho trascorso due ore imprecando per l'aumento continuo delle tariffe, volto ad offrire ai viaggiatori servizi sempre più indecenti.
Detto questo, potete immaginare quanto ero felice di essere tornata a casa, dopo quasi 16 ore a zonzo..?
Ecco, non lo fate.
Perché non avevo considerato una cosa: la mia auto non era parcheggiata alla stazione ferroviaria a Mantova... era nel cortile dell'azienda.
Chiusa.
Alle 10 di sera.
Alla faccia dell'organizzazione.
L'anno prossimo col cazzo che ci vado ancora.
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lunedì 19 settembre 2011

Pri's wishlist

Dopo questo episodio, in particolare a causa di queste conseguenze, ho finalmente trovato il mio nuovo oggetto del desiderio.
E me lo prenderò. Oooh, se me lo prenderò.
Così qualcuno non avrà più nulla a cui attaccarsi per prendermi in giro.

Persino il nome sembra studiato appositamente per me.
Quando la tecnologia (se di tecnoogia si può parlare) produce qualcosa di veramente, grandiosamente, tremendamente utile... CONTINUA A LEGGERE!

La seconda parte di "In fiera con GCV minuto per minuto"...

... l'avevo scritta ieri all'85%.
Poi quel ca##o di netbook si è spento, Riavvio del sistema automatico.
Ah beh, tanto si salva, poi domani con calma lo concludo e lo pubblico.
E invece no.
Voterò la mia causa a Sant'Ermogene, e se mi farà grazia della volontà di riscrivere tutto, recupererò. CONTINUA A LEGGERE!

giovedì 15 settembre 2011

Ecco, purtroppo, cos'è accaduto - part I

Eccomi di ritorno dalla mia trasferta milanese-flash.
Io ci ho provato a convincere il GranCapo a lasciarmi tornare là anche oggi, ma senza risultati.
Cioè, più che tornare, lì mi fermavo. Mi insediavo tipo parassita a casa del Topo, mandavo mia mamma a nutrire i 3 pelosi a casa mia, e stop. Ah, prima di tutto avrei dovuto ricordarmi di avvisare il Topo di non prendere il treno, altrimenti o tornava indietro, o lui entrava a casa mia, che le chiavi le ha, mentre io rimediavo un lenzuolo da un appendi biancheria a caso e 5-6 rametti e mi facevo la canadese nel giardino condominiale chez Topo. Magari passava anche la gatta condominiale e come tradizione la importunavo fino a portarmela nella tenda ed utilizzarla come peluche per la notte. È un programma di emergenza attuabile fino a novembre, dopodiché in casi come questo dovrei fare l'autostop per tornare a casa. O rispolverare vecchie conoscenze della zona, correndo il rischio di ritrovarmi con un arto in meno al risveglio.
Ieri mattina, tra uno sprint e una sgommata, sono arrivata puntuale davanti alla ditta, pronta ed esser caricata sulla VolpMobile.
Io sono arrivata. Lui no.
Quando finalmente si è fatto vedere (nel frattempo mi ha raggiunta anche la mia collega, che per comodità chiameremo Brigida), ci ha caricate in macchina ed è partito alla volta della metropoli.
Tempo 20 minuti, le palpebre hanno iniziato a farmisi pesanti, e come sotto l'influsso ipnotico di Jucas Casella, facevano per chiudersi sempre più.
Mi sono infilata gli occhiali da sole, per poter fingere di non essere particolarmente invogliata al pisolino con fronte e guancia schiantate contro il finestrino. Ma quando la mia testa ha iniziato a scattare ritmicamente verso il basso, dubito che GCV abbia pensato stessi facendo headbanging, vista la musica inesistente, e mosso a compassione, si è fermato in autogrill per una veloce colazione. Che lui, schifato, non ha consumato.
Siamo ripartiti, e beneficiando degli effetti della caffeina assunta, ho potuto appurare che sì, guida veramente uno schifo: inchiodate, sgasate, tratti percorsi in corsia d'emergenza, parolacce, sbuffate. Mancavano solo due rutti e un dito nel naso ed il quadro era completo.
Tralasciando il casino trovato all'uscita dell'autostrada a Milano, entrando in tangenziale, uno dei motivi per i quali non mi trasferiro mai in quella città, anche se ogni cosa rema contro questa mia convinzione; tralasciando la constatazione amichevole tra un trasporto eccezionale ed una Seicento; tralasciando il camionistorso (raro esemplare di camionista con pelo riccio che da petto-spalle-schiena si congiunge con barba e capelli in un'unica fluida onda pelosa) incolonnato a fianco a noi, con la targhetta "SESSO" sul parabrezza, che mi fa l'occhiolino perché con lo sguardo perso nel vuoto da 10 minuti devo averlo fissato trasmettendogli non oso immaginare quali lussuriosi segnali... insomma, siamo arrivati alla fiera.
Brigida ed io siamo state aggraziatamente scaricate a 500 metri dall'ingresso, che GCV doveva trovare parcheggio.
Visto il ritardo di due ore sulla tabella di marcia, dopo aver ricevuto da Chris Rock l'autorizzazione ad entrare (giuro, aveva lo stesso sorriso, ed io ero lì come un'ebete a guardarlo divertita), ci siamo messe subito al lavoro.
Entrate nell'Area Tendenze, ho lasciato via libera all'ispirazione, disegnando qualunque cosa mi venisse in mente, compresa una soffice pecora con lo sguardo allucinato seduta su una poltrona con in mano un boccale di birra. Sono lì che metto a punto un disegno geometrico effetto tridimensionale che dovrò riprodurre, maledicendomi, su un programma di grafica del 400 a. C. , quando un vocione alle mie spalle, o meglio sulle mie spalle, dice:  
"Mmh. Interessante. Io però non lo lavorerei in bicolore, inserirei un colore di rottura" 
La rottura la stai producendo tu ai miei maroni. 
Mi giro, e qui, maschietti, perdonatemi se non avetee presente il personaggio in questione... mi si para davanti Nigel, direttamente dal set de "Il diavolo veste Prada", ma se dico identico, non siamo neanche a metà. E qui m'ha fatto un po' simpatia perche a me, Stanley Tucci, piace. Ma che ho gusti strani non è una novità. Mi ha sorriso, e se n'è andato. 
Mi si avvicina la Brigida, e mi fa, con la sua proverbiale finezza:  
"Cazzo stavi facendo con Nigel, lì, te lo stavi rimorchiando? Non l'hai mica visto che è finocchio?"
"Sinceramente ero più propensa a dirgli di farsi una padellata di cazzi suoi, ma mi ha battuta sul tempo e se n'é andato." 
E finalmente, GCV ci ha raggiunte. 
Ma facciamo che adesso vi lascio così e vado a sbucciarmi la mela. 
Tornerò poi col resto del resoconto, e, si spera, un coltello ancora intero.
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martedì 13 settembre 2011

Ma devo proprio...?

Siamo a settembre, e settembre per me non significa solo rientro dalle ferie (o nuovo contratto, nel mio caso).
Settembre uguale nuove collezioni.
Nuove collezioni che dovrebbero esser pronte per fine gennaio, e puntualmente GranCapoVolpe & MoglieFaina vogliono concluse entro metà Ottobre.
Mi pare giusto.
Settembre uguale CelebreFieraPromotriceDiProdottiTessili a Milano, che si sta svolgendo a partire da questa mattina, ed alla quale ogni anno ci facciamo un popò tanto camminando come indiavolate, io e la mia collega, passando di stand in stand a campionare l'impossibile per le nuove collezioni, certe di vedere tutto defenestrato nel giro dei dieci giorni successivi.
E domani ci tocca, sì.
E ci divertiremmo anche, perché mica è vero che non amiamo il nostro lavoro.
Ci divertiremmo, se non fosse per GCV che ci vuole accompagnare nonché indirizzare per tutto il giorno.
Sì perché quest'anno non ci fermiamo due giorni, facciamo in flash-mode perché lui ha deciso così.
Non sono esattamente qui che canto l’inno alla gioia.
Domattina alle 6.30 Sua Cacchionità ci aspetta qui davanti alla ditta per partire.
Ma porcatroia dobbiamo andare a Milano mica fare la traversata Atlantica.
Come tradizione vuole, parcheggerà a Cantù per poi raggiungere a piedi e coi mezzi la zona fiera.
Saliremo nel padiglione di nostro suo interesse, lo seguiremo evitando improvvise reazioni da coguare bipolari, ed attenderemo con pazienza che lui decida che è ora di tornare a casa.
Non è che esondi entusiasmo.
Prego solo che GCV sia di buon umore, o il rischio di mandarlo con fare enfatico in vacanza a Collefiorito entro sera è terribilmente alto.
L’imminchiamento potrebbe debordare, e i miei punti simpatia diminuire, ed il mio tanto agognato contratto farmi il gesto dell'ombrello e volare via bevendo una lattina di Red Bull.
Non so bene perché, ma qualcosa mi dice che sarà un giornata griffata Via della Sfiga...
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martedì 6 settembre 2011

Primo giorno di lavoro. Perché merita.

Vi ricordate la disperazione per le 4 settimane di ferie forzate di qualche post fa (e giorno seguente)?
Ebbene, giuro che ero presa malissimo.
Eppure, 'cidenti, sono volate!!
Eccheccazz'haifatto?
E che ne so?
Fatto sta che... eccomi qui.
Io e la MoglieFaina (per chi incontrasse questo  animal  personaggio per la prima volta: Moglie Del Capo) ci siamo augurate buone ferie ripromettendoci un nuovo inizio la seconda settimana di Settembre.
"Riprendiamo tutti il 5! Riprendiamo tutti il 5!"
Ah.
"Ma vedrai che la settimana del 29 sicuramente ci sentiremo. Che magari c'è anche bisogno di un paio d'orette, aaaahhh..."
Aaaahhh...
E quindi sono fuggita a gambe levate e stridìo di pneumatici verso casa.
Passa il fine settimana, passa la prima settimana... la seconda... la terza... incredibilmente, la quarta.
Sono alle piscine comunali a provare le gioie del farmi ripetutamente scaraventare sott'acqua dal Topo mentre accanto a noi c'è solo un papà che infierisce su un altro papà, in posizione orizzontale, gonfiandolo di botte con un tubo di spugna ed una violenza inaudita... il cielo è nero e si possono scorgere i primi lampi... ed io realizzo che, caspita, la settimana del 29 è giunta al termine, è domenica 4 Settembre!
Urge consulto: sms alla collega, chiedendo delucidazioni sul da farsi.
Il responso é InviareSmsAllaMoglieFaina.
E lo faccio con molta diplomazia, chiedendole se andare l'indomani, o attendere una chiamata.
Risposta?
Ancheno.
Così, con l'entusiasmo di una pentola di borlotti in cottura, ho raggiunto  l'uffic   l'aziend  quel cacchio di sottosoppalco  insomma quella roba lì.
Il GranCapoVolpe mi vede, e mi saluta come nulla fosse.
... A ben pensarci, mi sa che è informato sulla mia situazione contrattuale come io lo sono sul programma della Sagra del formaggio Maiorchino (è mica lì che c'è la gara di lancio delle forme di formaggio?).
Decido di aspettare la MF, e mi metto al lavoro.
Passa la mattina...
Passa il pomeriggio...
Verso sera, eccola arrivare nel sottosoppalco.
"Ciaaaoo!" alla collega.
"Ciaaaoo!" a me.
"Ooh, che bello, qui siamo già partiti in quarta, eh?"
"Già, giochiamo d'anticip..."
"Ma... ma PRIII, non mi aspettavo di vedertiiih!"
Lo so che mi ha salutata due secondi fa, ma non infieriamo, dai.
"In effetti non sapevo se aspettare una tua telefonata, o prendere per buono il tuo Ripartiamo il 5. Ti ho mandato un messaggio, ma non vedendo alcuna risposta ho preferito essere presente ed eventualmente essere rispedita a casa, piuttosto che mancare..."
"Sììì, ho visto un messaggio ieri, ma non l'ho mica lettoooh, ahahah..."
Contenta tu.
Nel frattempo, arriva il GCV. E lei continua.
"Magari oggi ti porti avanti, poi domani stai a casa e..."
"MACHECAZZOSTAIDICENDO?!?" [cit.] GCV spalanca la bocca fino quasi ad ingoiare la testa della povera moglie.
Morale della favola, sono qui.
Senza un contratto, ma ci sono.
E devo anche correre, che qui han voglia di assistere a qualche miracolo evidentemente.
Me ne sono tornata a casa con un mal di testa fastidioso e pulsante, mi sentivo un castoro nel cranio rosicchiarmi il cervello.
Ma durante i 40 minuti di auto del viaggio di ritorno, mi sono rilassata eh.
Quattro sigarette e zapping (si può dire zapping?) selvaggio alla radio.
Ora, dovete sapere che tra le stazioni radio memorizzate, ho inserito anche Radio Birikina (è scritto davvero così, non sono io, giuro), che propone i grandi successi anni '60-'70-'80, e mi tiene zitto e fermo mio padre quando lo scarrozzo e rompe i coglioni.
Ieri, ripensando malinconicamente al livello di rilassamento personale raggiunto in queste settimane, e già perso, arrivo su Radio Birikina, boccata di fumo e stress in uscita, quando sento l'intro della celeberrima Tornerò dei Santo California.
L'ho ascoltata, l'ho cantata con ardore e passione, e dentro me sentivo come se fosse la mia agognata, raggiunta ed infine persa tranquillità mentale, che mi parlava attraverso le parole della canzone.
Fate voi.
Poi a casa non è andata meglio... ma questa è un'altra storia.
Ciliegina on the tort, ho anche scordato il pranzo oggi.
Ma posso sempre attuare la moltiplicazione dei pani e dei pesci, right?
Tanto, miracolo più miracolo meno...
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