Apro questo post scusandomi con chi, eventualmente, si sia sentito urtato dall'argomento.
E anche con chi abbia notato errori di battitura e ripetizioni.
No, davvero, solitamente rileggo prima di pubblicare, perché sono un po' fissata con l'ortografia e la grammatica.
Ieri ho proprio pubblicato di getto, tralasciando link che volevo inserire, perdendo pezzi per strada, inciampando nel ventilatore. Sì, perché scrivo alla mia postazione, ma pubblico e gestisco tutto da un altro pc, perché qua, vi ricordate?, dal portone d'ingresso 100mt dietro di me, vedono il monitor del mio pc.
Perché non scrivi direttamente sull'altro pc?
Perché non posso rimanerci troppo, a meno che non debba lavorare con Photoshop o inviare stampe al plotter.
E come fai a scrivere lì, allora?
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Iniziamo dal Gran Capo Volpe, nonché titolare
Sostanzialmente è equilibrato come la casalinga che rimprovera la palla di polvere dello Swiffer. Se la mattina, alle 9, ti chiede di preparargli urgentemente un disegno, un capo campione o che-so-io, la stessa mattina, alle 11, lo osserva tenendolo tra pollice ed indice con la manina moscia tipo questa-roba-ha-il-virus-della-pellagra, annunciando lo schifo irriducibile di tale pessima idea, che, guai a ricordargli che l'ha partorita lui.
La Moglie Faina, consorte del Gran Capo Volpe, nonchè Gran Capa a sua volta, ricalca pari pari usi e costumi del marito, aggiungendo quel gocciolino di infido che non guasta mai. Quando c'è un problema, sia esso un articolo reso da un negozio, un cliente che non paga, o il cane costipato, viene qua. Il cartello "Ufficio Reclami" è pronto per essere appeso fuori dal nostro cubicolo-sottosoppalco.
Quando viene qua, lei urla. Quando lei urla, marito, Impiegata dell'An(n)o, ragioniere, e anche lo Zio d'America, accorrono, roba che il sottosoppalco diventa più popolato del Meazza. Sotto il loro sguardo accusator-inquisitore, ti senti come un piccione accerchiato da un branco di gatti: occhi aperti e culo stretto s'impongono.
Ma non vogliamo citare le Gemme e il Diamante dei consorti?
Giusto per gradire, abbiamo, nell'ordine: la Figlia Highlander-Sfornabambini, già alla X gravidanza (ho perso il conto), che si aggira per la ditta con un pancione ad occhio di 5-6 mesi, negando lo stato interessante a chiunque le chieda "ma che per caso..?", sputazzando meteoriti nati da un agglomerato di barretta Kellog's e caffè in capsula macchiato con tale bevanda bianca (???) in capsula; la Figlia Oliviero Toscani, sorella minore di Highlander-Sfornabambini, da 8 anni alle prese con la laurea triennale, che quando c'è necessità (...) arriva con la sua Nikon al collo e si arrampica sulle grondaie per dare una miglior prospettiva a qualunque cosa debba fotografare, sia esso un prototipo addosso allo Zio d'America (la cui altezza non eguaglia nemmeno il mio metro e sessanta), un difetto del materiale (steso sul tavolo), o le briciole delle barrette Kellog's della sorella; ultimo, il Figlio Giraffa (quello a cui ho sistemato-stampato-rilegato la tesina per l'esame di terza media. ndr), 15enne dall'altezza pari al ripetitore della Tim dietro casa mia, che nel periodo estivo viene a giocare al Piccolo Magazziniere. L'hanno bocciato, ma gli è stato imposto di dire che è stato "solo rimandato". Visto il disonore arrecato alla Famiglia, sospetto verrà diseredato a breve.
Abbiamo poi lo Zio d'America, che di americano ha giusto la somiglianza con Tom Jones, però fuso con Little Tony. Diciamo che lui è quello che, pur essendo fuori dai giochi, unge. Tanti, tanti (tanti) soldi, ce li mette lui, se crede nel progetto. Quando viene in ditta, il più delle volte si fa sentire, in quanto il suo bisbigliare equivale al grido di guerra di Re Leonida incazzato in 300. Se per caso non si sentisse il suo simpatico vocione, sarà possibile appurarne il passaggio previo controllo del bagnetto cieco (di cui vi parlerò), dove vado di solito, il quale avrà la tavoletta abbassata imperlata di goccioline color del sole (vi lascio quest'immagine poetica), e una pozza di piscio sul pavimento (scusate ma quanno ce vo'...). Quando arriva con una genialata in mente, inizia a descrivercela a gran voce prima ancora di spegnere il motore del suo BMW, continuando con lo stesso volume quando è qui nel sottosoppalco. L'ultima volta ci ha chiesto di realizzare una collezione di mutandoni (quelli del nonno, lughi fino alle caviglie) in tessuto tecnico, con la patta apribile, così gli snowboardisti possono
Con lo Zio d'America, c'è da stare attenti uscendo dal parcheggio, perché è basso. Lo Zio. Una sera, al buio per di più, poco poco e lo arroto con la (P)Unto. Aveva trovato un cane, nel parcheggio, un incrocio tra un pastore tedesco, un'alpaca e un petauro dello zucchero, che l'ha catturato ed atterrato. Se non vedevo il pelo chiaro sulla coda del cane, col cazzo che vedevo (e non investivo) lo Zio!
Mi fermo qui, che già vi ho portato via una dose sufficiente di tempo per oggi, ma continuerò, perché non posso non presentarvi anche il contenuto della gabbia dei colleghi!
Stay tuned. CONTINUA A LEGGERE!