giovedì 15 settembre 2011

Ecco, purtroppo, cos'è accaduto - part I

Eccomi di ritorno dalla mia trasferta milanese-flash.
Io ci ho provato a convincere il GranCapo a lasciarmi tornare là anche oggi, ma senza risultati.
Cioè, più che tornare, lì mi fermavo. Mi insediavo tipo parassita a casa del Topo, mandavo mia mamma a nutrire i 3 pelosi a casa mia, e stop. Ah, prima di tutto avrei dovuto ricordarmi di avvisare il Topo di non prendere il treno, altrimenti o tornava indietro, o lui entrava a casa mia, che le chiavi le ha, mentre io rimediavo un lenzuolo da un appendi biancheria a caso e 5-6 rametti e mi facevo la canadese nel giardino condominiale chez Topo. Magari passava anche la gatta condominiale e come tradizione la importunavo fino a portarmela nella tenda ed utilizzarla come peluche per la notte. È un programma di emergenza attuabile fino a novembre, dopodiché in casi come questo dovrei fare l'autostop per tornare a casa. O rispolverare vecchie conoscenze della zona, correndo il rischio di ritrovarmi con un arto in meno al risveglio.
Ieri mattina, tra uno sprint e una sgommata, sono arrivata puntuale davanti alla ditta, pronta ed esser caricata sulla VolpMobile.
Io sono arrivata. Lui no.
Quando finalmente si è fatto vedere (nel frattempo mi ha raggiunta anche la mia collega, che per comodità chiameremo Brigida), ci ha caricate in macchina ed è partito alla volta della metropoli.
Tempo 20 minuti, le palpebre hanno iniziato a farmisi pesanti, e come sotto l'influsso ipnotico di Jucas Casella, facevano per chiudersi sempre più.
Mi sono infilata gli occhiali da sole, per poter fingere di non essere particolarmente invogliata al pisolino con fronte e guancia schiantate contro il finestrino. Ma quando la mia testa ha iniziato a scattare ritmicamente verso il basso, dubito che GCV abbia pensato stessi facendo headbanging, vista la musica inesistente, e mosso a compassione, si è fermato in autogrill per una veloce colazione. Che lui, schifato, non ha consumato.
Siamo ripartiti, e beneficiando degli effetti della caffeina assunta, ho potuto appurare che sì, guida veramente uno schifo: inchiodate, sgasate, tratti percorsi in corsia d'emergenza, parolacce, sbuffate. Mancavano solo due rutti e un dito nel naso ed il quadro era completo.
Tralasciando il casino trovato all'uscita dell'autostrada a Milano, entrando in tangenziale, uno dei motivi per i quali non mi trasferiro mai in quella città, anche se ogni cosa rema contro questa mia convinzione; tralasciando la constatazione amichevole tra un trasporto eccezionale ed una Seicento; tralasciando il camionistorso (raro esemplare di camionista con pelo riccio che da petto-spalle-schiena si congiunge con barba e capelli in un'unica fluida onda pelosa) incolonnato a fianco a noi, con la targhetta "SESSO" sul parabrezza, che mi fa l'occhiolino perché con lo sguardo perso nel vuoto da 10 minuti devo averlo fissato trasmettendogli non oso immaginare quali lussuriosi segnali... insomma, siamo arrivati alla fiera.
Brigida ed io siamo state aggraziatamente scaricate a 500 metri dall'ingresso, che GCV doveva trovare parcheggio.
Visto il ritardo di due ore sulla tabella di marcia, dopo aver ricevuto da Chris Rock l'autorizzazione ad entrare (giuro, aveva lo stesso sorriso, ed io ero lì come un'ebete a guardarlo divertita), ci siamo messe subito al lavoro.
Entrate nell'Area Tendenze, ho lasciato via libera all'ispirazione, disegnando qualunque cosa mi venisse in mente, compresa una soffice pecora con lo sguardo allucinato seduta su una poltrona con in mano un boccale di birra. Sono lì che metto a punto un disegno geometrico effetto tridimensionale che dovrò riprodurre, maledicendomi, su un programma di grafica del 400 a. C. , quando un vocione alle mie spalle, o meglio sulle mie spalle, dice:  
"Mmh. Interessante. Io però non lo lavorerei in bicolore, inserirei un colore di rottura" 
La rottura la stai producendo tu ai miei maroni. 
Mi giro, e qui, maschietti, perdonatemi se non avetee presente il personaggio in questione... mi si para davanti Nigel, direttamente dal set de "Il diavolo veste Prada", ma se dico identico, non siamo neanche a metà. E qui m'ha fatto un po' simpatia perche a me, Stanley Tucci, piace. Ma che ho gusti strani non è una novità. Mi ha sorriso, e se n'è andato. 
Mi si avvicina la Brigida, e mi fa, con la sua proverbiale finezza:  
"Cazzo stavi facendo con Nigel, lì, te lo stavi rimorchiando? Non l'hai mica visto che è finocchio?"
"Sinceramente ero più propensa a dirgli di farsi una padellata di cazzi suoi, ma mi ha battuta sul tempo e se n'é andato." 
E finalmente, GCV ci ha raggiunte. 
Ma facciamo che adesso vi lascio così e vado a sbucciarmi la mela. 
Tornerò poi col resto del resoconto, e, si spera, un coltello ancora intero.

10 commenti:

Marianna ha detto...

NOOOOOOOOOOOOOO Non mi puoi lasciare con Nigel a metà!!!
Sveglia 42!ritorna da me ti prego raccontami TUTTO!!!!!!!

Pri ha detto...

Ahahah! :D
Nigel poi torna, non temere... ;)
Potevo farmi fare l'autografo però... :-/

Marianna ha detto...

ahahah Vero già che c'eri! ahahahah
aspetto fiduciosa :)

Unknown ha detto...

Oggi il mio pc o meglio la mia chiavetta internet fa le biffe!!! Per postare questo commento ci ho messo tre anni!!!
Ciao Pri tutto forte questo racconto e io che pensavo che invece di Nigel alle tue spalle c'era Anna Wintour!!! :P certo rimaneva il mistero del perchè parlasse italiano!!!! Un bacione!

Pri ha detto...

Dio mio, quella donna mi sta pesantemente sulle palle.
Ringrazio solo che al momento non frequento eventi dove potrei incontrarla... :(
Non credo sarebbe stata così gentile lei... eheh. :D

GIO - PRONTO AL PEGGIO ha detto...

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Pri ha detto...

Gio, di grazia...
???

Pri ha detto...

Aaaahh, adesso ho capito!! :D
Come sei criptico però, dai...
:)

GIO - PRONTO AL PEGGIO ha detto...

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secondo binario ha detto...

Si dai voglio sapere dov'è Nigel!!!!